Gianni e Pinotto ci prendono in giro: Pichetto ci dedica un mugugno, Cavallera parla per 10 minuti e non dice nulla. Ci vogliono far rimpiangere l’era Monferino?

Il piano sanitario regionale? Si decide in tribunale. Davanti al decisionismo di Pichetto non possiamo continuare ad accettare il continuo immobilismo di Cavallera
Il vero assessore alla sanità della Regione Piemonte è Gilberto Pichetto, oggi ne abbiamo avuto la prova. La Giunta regionale ha infatti autorizzato su proposta dello stesso, provvedimenti legali come l’appello al Consiglio di Stato contro le ordinanze del Tar Piemonte che hanno accolto in sede di sospensiva i ricorsi contro la riorganizzazione della rete dei laboratori di Emodinamica; la costituzione della Regione davanti al Tar nei ricorsi contro la disattivazione dell’ospedale Valdese di Torino e dalla Federazione medici pediatri del Verbano-Cusio-Ossola contro la disattivazione del punto nascite di Domodossola; il ricorso del Comune di Carmagnola contro la chiusura del punto nascite. Leggi Tutto
Federazioni, ancora nomine e altri soldi sprecati: ma non dovevano essere chiuse? Cavallera non si sottragga alle proprie responsabilità
Il caos delle nomine all’interno delle Federazioni sanitarie è frutto della confusione operativa della Giunta regionale: se le strutture volute da Monferino sono destinate a scomparire dal panorama sanitario piemontese perché ancora vengono nominati dirigenti, direttori, capi-federazioni e chi più ne ha, più ne metta?
Il caso sollevato dall’ANAAO, il sindacato dei medici dirigenti, oltre a far meditare sulle modalità con le quali vengono scelte le figure che devono ricoprire gli incarichi, ci lascia perplessi sui tempi della nomina. Le federazioni, infatti, ufficiosamente sono state bocciate, ufficialmente però lo scioglimento deve essere deliberato dall’assemblea delle stesse previa autorizzazione della Regione. Leggi Tutto
Cavallera risponde alla nostra interrogazione sui disagi per gli ex lavoratori di Villa Cristina
Villa Cristina viene chiusa dalla Giunta regionale il 18 dicembre del 2011. La motivazione? La mancata messa a norma della struttura che non poteva più garantire sicurezza ai pazienti e ai lavoratori che vi operavano.
Per diversi mesi i 105 lavoratori della struttura non hanno ricevuto adeguati ammortizzatori sociali e, malgrado fosse stato siglato un accordo tra l’assessorato regionale alla Sanità e le associazioni di categoria per l’assunzione del personale da parte delle strutture Aiop e Aris a tempo determinato per tutto il 2012, non hanno ricevuto neppure gli stipendi di gennaio e febbraio. Leggi Tutto
Emodinamiche, lo psicodramma del centrodestra: Spagnuolo minaccia le dimissioni, Cavallera fa melina
