Bilancio: l’opposizione di governo ha difeso politiche sociali e Ipla. Giudizio complessivo però negativo
Il Piemonte sta vivendo un momento di grande difficoltà e lo dimostrano i dati, anche quelli che ieri sono stati diffusi: l’83% dei piemontesi, proprio in seguito alla crisi, ha cambiato il proprio stile di vita, rinunciando non solo ai beni voluttuari.
Crediamo dunque che le priorità della Regione debbano essere quelle di intervenire a sostegno di chi è in difficoltà e, nello stesso tempo, salvaguardare, anche creare, nuovi posti di lavoro. In questa direzione vanno letti i 7 milioni di euro che sono stati aggiunti sulle politiche sociali nel bilancio 2014 e l’impegno a prevederne altri 5 in fase di assestamento.
E’ un risultato dei gruppi dell’opposizione che hanno deciso di continuare il loro lavoro, non trincerandosi dietro all’illegittimità del Consiglio regionale, abbandonandolo alla sola maggioranza. Leggi Tutto
Donne in politica: per quanto tempo dovranno ancora essere insultate?
Proprio un brutto momento per la democrazia italiana! Sono d’accordo con Andrea Scanzi, che sul suo blog ieri parla di “un’agonia conquistata a fatica”. Ma le mie valutazioni sono diametralmente opposte alle sue. E sono veramente colpita dai suoi toni apocalittici, di chi ritiene di essere depositario della verità assoluta, e non risparmia attacchi del tutto volgari a chi non la pensa come lui.
Due le mie considerazioni in totale dissenso: la democrazia italiana ha bisogno di un’opposizione che provi ad esercitare le proprie prerogative nel merito delle questioni. Il M5S avrebbe i numeri per provarlo a fare seriamente, non lavorando invece solo a demolire le aule parlamentari, aumentandone il discredito, che paradossalmente, o forse no, finisce di essere strumentale proprio a quei “poteri forti”, che apparentemente dice di voler combattere. Leggi Tutto
Il rinvio della decadenza di Giovine un atto gravissimo che rende ancora più precaria la vita di questo Consiglio regionale
Aderiamo all’iniziativa della rete di donne a sostegno dell’autodeterminazione spagnola: l’aborto non è un reato
Io decido- Noi decidiamo. Loro vogliono poter continuare a decidere. La Spagna progressista di Zapatero rischia di essere risucchiata da un vecchio modo di fare politica conservatore e ultracattolico. Il principio di autodeterminazione delle donne spagnole rischia di essere messo in discussione a causa dell’approvazione di una legge barbara e retrograda.
Sul tavolo del Governo spagnolo vi è la legge antiabortista dal nome: “Legge organica di protezione dei diritti del Concepito e della Donna in gravidanza”. Si tratta di una legge che purtroppo ha buone possibilità di essere approvata e che può essere contrastata solamente da una importante mobilitazione di piazza a livello europeo ed è per questo che noi domani saremo idealmente al fianco di tutte le donne spagnole aderendo all’iniziativa lanciata a Torino dalle associazioni di donne e singole che si riuniranno sotto il Consolato Spagnolo in Piazza Castello. Leggi Tutto