
La gestione della violenza da parte dei medici e degli operatori
Venerdì 3 luglio parteciperò al seminario organizzato dall’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Torino dal tema “La gestione della violenza da parte dei medici e degli operatori“. Leggi Tutto
Dopo la chiusura delle strutture ospedaliere, la Regione vuole anche bloccare il turn over del personale medico e amministrativo: più che di riforma del sistema sanitario regionale dovremmo parlare di smantellamento del sistema sanitario regionale
Sarà mica che l’obiettivo di Roberto Cota e della sua Giunta sia quello di smantellare il sistema sanitario piemontese rendendolo inefficiente in modo da avvantaggiare la sanità privata? Il dubbio è lecito visto che, provvedimento dopo provvedimento, viene ridimensionato il servizio pubblico. Vogliono chiudere le strutture ospedaliere, bloccare il turn over dei medici e del personale amministrativo: cosa rimarrà della sanità piemontese?
Il problema di questa amministrazione regionale è che non ha visione. Quello che ci è stato presentato come una ristrutturazione del sistema sanitario in realtà è un piano di riduzione dei costi ragionieristico che non tiene conto delle necessità dei cittadini, delle peculiarità del territorio, del contesto socio economico nel quale si va ad inserire. Leggi Tutto
I dati dell’obiezione di coscienza mettono a rischio l’autodeterminazione femminile in tema di aborto
I dati del Ministero della Salute hanno messo in luce a livello nazionale quello che noi diciamo da tempo: l’obiezione di coscienza tra i medici aumenta mettendo in pericolo la libertà e la salute delle donne italiane.
I dati che oggi il ministro Balduzzi ha depositato in Parlamento sono chiari.
Potrebbe essere positivo che nel 2011 siano state effettuate 109.538 (dato provvisorio) interruzioni volontarie della gravidanza, con un calo del 5,6% rispetto al dato definitivo del 2010 (115.981 casi).
Purtroppo però a questo dato fa da contro altare che tra i ginecologi si sia passati dal 58,7% del 2005 al 70,7% nel 2009 e al 69,3% nel 2010. Esiste dunque un’emergenza medica legata all’autodeterminazione femminile perché il pericolo che le donne corrano il rischio di non poter usufruire di un diritto che è garantito loro dalla legge è tangibile. Leggi Tutto