
Maternità: GTT avvii politiche di condivisione e pari opportunità
In questo fine settimana avete potuto assistere sui giornali allo scambio di battute tra me e il presidente di GTT, Walter Ceresa. È mia intenzione andare oltre questa discussione in modo concreto grazie all’attuazione di politiche di condivisione e pari opportunità.
Di seguito il testo con il quale ho risposto alle affermazioni di GTT. Leggi Tutto

GTT condannata per discriminazioni verso donne in maternità. La Regione scrive al Presidente Ceresa
Il Tribunale del lavoro di Torino ha valutato discriminatori i criteri con cui GTT ha decurtato il premio di risultato aziendale alle dipendenti in maternità, congedo parentale e permesso per malattia dei figli. La sentenza 1858 del 26 ottobre 2016 emessa dal giudice del lavoro Aurora Filicetti ha condannato GTT intimando alla società che gestisce i trasporti di cessare il comportamento discriminatorio, di rimborsare le lavoratrici che avevano fatto causa e di pubblicare per due settimane la sentenza sulle bacheche dell’azienda. Leggi Tutto

Ci vogliono politiche per la genitorialità, non campagne per la fertilità
Prima di dire alle coppie che possono fare figli, dobbiamo dire loro quali sono gli strumenti che le istituzioni mettono in campo per permettere loro di farli. È inutile una campagna di comunicazione che incita i giovani a fare figli, se lo Stato non è al loro fianco attraverso serie politiche che guardino alla fattibilità del progetto genitoriale. Leggi Tutto

Approvati in Giunta i nuovi criteri per le borse di studio: un occhio di riguardo anche per le studentesse con figli
Questa mattina in Giunta abbiamo approvato i nuovi criteri per le borse di studio universitarie per l’anno accademico 2016/17. Sono soddisfatta che tra le tante novità positive ci sia anche un provvedimento che va incontro alle esigenze delle donne che affrontano una gravidanza durante il percorso di studi.
Abbiamo infatti prolungato da 3 a 5 mesi il differimento del termine ultimo previsto per il conseguimento dei livelli minimi di merito. Nel caso della nascita di un figlio il termine ultimo (che per gli altri studenti è il 30 novembre 2017) viene differito di 5 mesi. Inoltre è stata posticipata la data entro la quale la studentessa deve presentare la domanda. La studentessa che intende richiedere la proroga deve infatti presentare all’EDISU regolare domanda, allegando la documentazione comprovante tale condizione, entro il 15 dicembre 2017.
Sono piccoli passi ma significativi e soprattutto nella direzione giusta. Sappiamo che la strada da fare verso la parità è ancora lunga come ci confermano i dati diffusi da AlmaLaurea sabato scorso. Le donne sono ancora più penalizzate sul lavoro se hanno figli: il forte divario in termini occupazionali, contrattuali e retributivi tra maschi e femmine, infatti, aumenta a parità di condizioni in presenza di figli.
Tra le altre principali novità nei criteri approvati questa mattina in giunta ricordiamo:
– Incremento dei limiti massimi delle soglie di accesso ai benefici del diritto allo studio rispettivamente la soglia ISEE a 23.000 € e la soglia ISPE a 50.000 € come previsto dal Decreto Ministeriale 23 marzo 2016, n. 174.
– Attribuzione della medesima percentuale di copertura delle borse di studio in rapporto agli aventi diritto per ogni Ateneo.
– Eliminazione della media ECTS come requisito per la domanda di “Conferma Benefici per Merito”.
– Introduzione del contributo alle spese per il servizio ristorazione di 150 euro sulla borsa di studio.
– Riduzione della tariffa del servizio di ristorazione per gli studenti di 1° fascia idonei alla borsa. Tale tariffa passa da 3,50 € a 2,50 € per il pasto completo, da 2,40 € a 1,70 € per il pasto ridotto e da 2,50 € a 1,80 € per il piatto unico.
– Eliminazione del bando separato dedicato agli studenti diversamente abili. Questi studenti accedono al bando unico di borsa di studio e servizio abitativo e per loro sono previste delle agevolazioni in ordine ai requisiti di merito e di reddito.

Mobbing e maternità: a Torino 1.150 casi negli ultimi 3 anni
Secondo i dati pubblicati in un’inchiesta de L’Espresso a Torino negli ultimi tre anni 1.150 donne si sarebbero rivolte a sportelli CGIL o CISL per denunciare di aver subito mobbing a causa della loro maternità. Leggi Tutto