Crescono i casi di violenza sulle donne, ma cresce anche il coraggio di denunciare. Bene la politica intrapresa dall’ASL TO2
Alle elezioni amministrative le elettrici e gli elettori hanno fatto la cosa giusta: hanno votato le donne
La doppia preferenza ha dato i risultati sperati alle elezioni amministrative di domenica e lunedì: le elette aumentano ovunque e in molti comuni sono proprio delle donne a ottenere il maggior numero di voti. In Piemonte tutti i comuni sopra i cinquemila abitanti (a cui fa riferimento la legge n. 215 del 23 novembre 2012) vedono crescere sensibilmente le percentuali di consigliere elette: a Ivrea sono più del 25%, a fronte di un 14% scarso nelle precedenti amministrative, ed è una donna la candidata più votata, Elisabetta Ballurio Teit, con 507 voti. A Orbassano, dove si attende ancora il ballottaggio, è comunque già chiaro che il cambiamento sarà radicale rispetto all’unica presenza femminile della passata amministrazione: nel Pd, nel Pdl, nel Movimento 5 Stelle e in Sel, a ottenere il maggior numero di preferenze sono delle donne.
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Quirinale: il Consiglio regionale del Piemonte discrimina le consigliere, è stata persa una grande occasione. Ignorato l’articolo 13 dello Statuto regionale
Inaccettabile il maschilismo regionale: possibile che i grandi elettori siano tutti maschi? Ogni Regione dovrebbe presentare almeno una donna!
Quella femminile evidentemente è una questione comoda da sollevare esclusivamente in campagna elettorale viste le continue amnesie da parte della classe politica italiana. Prima a dimenticarsi della rappresentanza di genere è addirittura il Presidente della Repubblica che non nomina neppure una donna tra i dieci saggi che dovrebbero facilitare la formazione di un Governo in questa fase transitoria; poi sono quasi tutte le Regioni a dimenticarsene. Leggi Tutto
Chi uccide non lo fa per esasperazione. Il femmicidio va raccontato senza ambiguità
Non viveva più insieme al suo assassino da tre anni. Si chiamava Donika Xhafa e abitava a Vercelli l’ultima vittima del dramma del femminicidio. Lo schema è quello classico, che ormai tristemente conosciamo come la tragica trama di un film: lui esce di casa e si dirige con la sua macchina da Calliano d’Asti fino a Vercelli, dove lei abita; cerca di convincerla a riallacciare i rapporti; i due litigano e, da ricostruzione giornalistica: “esasperato dai continui rifiuti, ha estratto la pistola e l’ha uccisa, lasciandola in una pozza di sangue ormai priva di vita in mezzo alla strada”. Leggi Tutto