Un’altra Europa è possibile, ma non quella delineata dal neosegretario della Lega, Matteo Salvini
Nello stesso giorno dell’assemblea del Carroccio a Torino, al congresso regionale piemontese di Sel abbiamo discusso della nostra appartenenza alla famiglia del Socialismo europeo, in una logica che sia di rilancio del modello sociale europeo, solidale e inclusivo, con una necessaria svolta radicale dalle attuali politiche economiche recessive.
Non nascondiamo le nostre preoccupazioni, invece, che l’insofferenza verso queste politiche, imposte dalla UE, la cui manifestazione più evidente è il recente fenomeno dei forconi, possa essere intercettato dai messaggi, lanciati oggi dal Carroccio, che hanno una portata eversiva, come un’accelerazione verso l’indipendenza del Veneto.
A Torino le delegazioni euroscettiche, provenienti da diversi Paesi, compresa quella del Fronte Nazionale di Le Pen, hanno auspicato l’elaborazione di politiche comuni con la Lega, a partire dall’immigrazione e dal fisco.
Noi speriamo, al contrario, che le elezioni europee siano l’occasione perché la sinistra ritorni ad essere capace di rappresentare il disagio, contrastando efficacemente chi si sta contendendo la rappresentanza della riabbia, dal Movimento 5 Stelle a Forza Italia, per arrivare alla Lega, che con il nuovo segretario Salvini sembra voler ridare fuoco alle polveri, amplificando rancore e risentimento.