• Un sistema integrato dei servizi per la prima infanzia

    Al 2011, i servizi per la prima infanzia nella Regione Piemonte, a fronte di un incremento della popolazione infantile dagli 0 ai 2 anni del 12,60 % nel corso degli ultimi 8 anni, presentano un quadro di offerta complessiva di posti pari a 25.311 unità articolata in 935 servizi diffusi sul territorio regionale. L’indice regionale di copertura territoriale dei servizi per la prima infanzia è attestato al 28,56 %, di poco distante dall’obiettivo comune della copertura territoriale del 33 %, fissato dal Consiglio europeo di Lisbona del 23-24 marzo 2000.

    Occorre regolare e disciplinare il sistema dei servizi per la prima infanzia in modo più adeguato alle nuove e complesse esigenze della società, al fine di garantire un’offerta plurale e differenziata e rispondere alle esigenze dei bambini e delle famiglie, tenendo conto delle condizioni socio-economiche e produttive del territorio.

    Per questo serve una legge regionale unitaria, con un capitolo di spesa specifico, che garantisca un sistema integrato dei servizi per l’infanzia, che comprenda le attività formative primarie (nidi d’infanzia, micro-nidi, nidi aziendali e sezione primavera) e le attività integrative (nidi in famiglia, centri per bambini, centri per bambini e famiglie) e ricreative. I servizi necessitano di una regolamentazione specifica, non più ricompresa nel capitolo generico dei servizi assistenziali. Pertanto è necessario modificare l’attuale assetto istituzionale e attribuire alla Regione l’attività di programmazione, indirizzo e raccordo generale del settore e lasciare ai comuni le attività di coordinamento e istituzione, in piena autonomia gestionale, dei servizi comunali.

    Come ha proposto qui in Piemonte il Gruppo Nazionale Nidi di Infanzia, si tratta innanzitutto di individuare le diverse tipologie di servizi che formano il sistema dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, stabilirne le finalità educative, le caratteristiche e gli interventi strutturali e organizzativi di cui necessitano. E’ inoltre urgente un’operazione di razionalizzazione e semplificazione amministrativa.

    Il sistema dei servizi educativi per l’infanzia deve essere orientato alle seguenti finalità:
    1. favorire il benessere e la crescita armonica dei bambini;
    2. offrire ai bambini un luogo di accoglienza, di cura, di crescita, di socializzazione e di sviluppo delle potenzialità affettive, relazionali, cognitive e ludiche;
    3. sostenere le famiglie nei loro compiti educativi;
    4. garantire l’accessibilità, l’integrazione e il sostegno ai bambini diversamente abili o con forme di disagio;
    5. garantire l’integrazione dei bambini stranieri;
    6. garantire il collegamento del nido agli altri servizi educativi, socio-assistenziali e sanitari del territorio.

    Per questo occorre un numero cospicuo di figure educative: almeno una ogni sei per le attività formative primarie; una ogni dodici per i centri per bambini, i centri per bambini e famiglie e i servizi ricreativi. E la Regione dovrebbe farsi carico di organizzare la formazione permanente del personale.

    Per quanto riguarda i nidi d’infanzia, è indispensabile ridurre il limite di capienza massima: 75 iscritti sono un numero troppo elevato per garantire il benessere e la qualità relazionale di un ambiente di vita per i piccolissimi; così come vanno definiti gli standard minimi e massimi di capienza delle sezioni:12-24 bambini per sezione, in relazione all’età e al rapporto numerico adulto/bambino.

     

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