Tutti i mezzi disponibili per agevolare le assunzioni e il sostegno al reddito dei lavoratori in crisi devono essere utilizzati. Marchionne faccia i fatti oppure i panini
Settecento persone oggi sono scese in piazza per chiedere che un loro diritto venisse garantito. Le sigle sindacali hanno sollevato una questione importante: “che venga di nuovo riammesso lo “sgravio contributivo” in caso di nuova assunzione per i disoccupati iscritti alle liste di mobilità e vi sia lo sblocco dell’interruzione dei pagamenti delle pratiche di cassa integrazione in deroga del 2012 inoltrate entro i termini previsti di legge”.
In un momento tanto delicato dal punto di vista economico e con le disastrose ricadute che questo ha sull’occupazione tutti gli strumenti disponibili per agevolare le assunzioni e il sostegno al reddito dei lavoratori in crisi devono essere utilizzati. I numeri denunciati dai sindacati lo dimostrano: nel 2012 quasi 5.000 piemontesi hanno potuto trovare un lavoro grazie allo sgravio contributivo. La cassa integrazione è uno strumento fondamentale che permette ai lavoratori di avere una continuità economica anche quando la loro azienda rischia la chiusura o è in forte sofferenza: secondo le sigle sindacali sarebbero 15.000 i lavoratori a rischio se non venisse sbloccata l’interruzione dei pagamenti della CIG in deroga.
Il Piemonte, la cui produzione industriale è legata a strettissimo giro al mercato dell’auto, è una delle regioni che ha pagato il prezzo più caro di questa crisi economica. Oggi Marchionne per l’ennesima volta ha promesso un impegno maggiore a livello produttivo nel nostro Paese, ma in 3-4 anni. Noi non crediamo che i piemontesi possano aspettare tanto: per troppo tempo la FIAT ha fatto slittare l’inizio di nuove produzioni a Mirafiori. Forse sarebbe il momento che l’amministratore delegato di casa Agnelli la smetta di fare chiacchiere e battute, ma fatti: altrimenti se proprio desidera può buttarsi nel mercato dei panini dove magari avrebbe più successo.