• Stagionali della frutta, a Saluzzo si tirano le somme di quanto fatto da Regione, Comune e associazioni

    Lo scorso 31 gennaio nell’Antico Palazzo Comunale di Saluzzo  si è svolto il seminario  “PASsi Avanti”, un confronto serrato e concreto sul P.A.S. (Progetto Accoglienza Stagionali) che ha analizzato il contributo dei lavoratori stagionali alla frutticultura cuneese, i problemi legati all’accoglienza e le prospettive di sviluppo.

    La struttura del P.A.S. e l’accoglienza diffusa hanno concretamente messo in atto una risposta strutturata e coordinata ad un fenomeno che, visti tutti i dati dello sviluppo del settore ortofrutticolo nella quantità e nella qualità della produzione, nei prossimi anni aumenterà.
    L’Agenzia Piemonte Lavoro fa fornito statistiche molto interessanti che svelano un trend di crescita di contratti di lavoratori stagionali africani stipulati nel distretto ortofrutticolo saluzzese, con un incremento che dal 30% della forza lavoro del 2016, raggiunge il 42,26% dei contratti registrati lo scorso anno.
    Sulla scorta dell’ormai decennale esperienza maturata dal comune, dalle associazioni di volontariato e dal presidio Caritas di Saluzzo  l’esperienza del P.A.S. ha prodotto molti risultati positivi: dal 4 giugno al 29 novembre 2018 hanno dormito 516 persone, mentre altri 418 stagionali esterni hanno potuto fruire dei servizi diurni (docce, wc, cucina, luce ecc) .
    Dunque 934 persone sono  transitate nell’area ricavata nell’ex caserma Filippi, finanziata con i finanziamenti regionali, dove si è creata una rete efficace, costruttiva, qualificata e continuativa, che ha contato anche su lavoro prezioso dei volontari, mentre altri 170 stagionali sono stati ospitati nelle accoglienza diffuse della ex casa del custode di Saluzzo ed in strutture di Lagnasco, Costigliole e Verzuolo.
    Si è trattato di una prima risposta strutturata e di sistema, che va rafforzata coinvolgendo tutti i soggetti toccati dal fenomeno, che oggi restano ai margini e puntando su una evidente convergenza di interessi dei comuni, degli operatori, delle aziende, delle associazoni di categoria, di tutte le comunità coinvolte

    Nell’immediato futuro sarà necessario immaginare un sistema digitale che faciliti  l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e riduca sia i pur pochi fenomeni di irregolarità contrattuale, sia i “viaggi della speranza” degli stagionali in bicicletta di cascina in cascina.

    Si cercherà con la buona volontà di ognuno un maggiore coinvolgimento di tutte le comunità del territorio, ora che il quadro anche geografico della distribuzione dei contratti è più chiaro.

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