• Scontri del 1 maggio, sono state cancellate le ragioni dei lavoratori e del Lavoro

    Almeno il 1 maggio il tema del lavoro dovrebbe essere centrale, ieri purtroppo così non è stato a causa dei disordini avvenuti in piazza che hanno conquistato la ribalta mediatica. Peccato perché la festa dei lavoratori dovrebbe essere il momento per ribadire che il sistema attuale crea precarietà, disoccupazione e non permette ai giovani di immaginare un futuro libero.
    Molti manifestanti ieri sono stati privati delle loro ragioni, quel che è accaduto in piazza ha svuotato di contenuti la giornata torinese. Peccato perché proprio Torino è la città italiana che ha subito con maggior violenza la crisi economica. In Piemonte il 40% dei giovani tra i 15 e i 24 anni è disoccupato; i piemontesi in cerca di un’occupazione sono 213.000, quelli in mobilità sono 35.000; il tasso di disoccupazione nella nostra regione è del 10.6%, un dato che se confrontato con quello dell’anno precedente è in aumento del 1,4%.
    Detto ciò è sempre più evidente il fatto che nessuno sia più in grado di mediare con tutta quella parte di popolazione che non si sente più rappresentata. Che ci sarebbero stati momenti di tensione durante il corteo lo sapevamo già dai giorni precedenti, probabilmente anche questo fattore ha influenzato il comportamento delle forze di polizia.
    La gestione della piazza non crediamo sia stata all’altezza. Il nostro auspicio è che la prossima manifestazione sia gestita con un po’ più di buonsenso.

Commenti chiusi