• Rappresentare il Piemonte alle celebrazioni del Ramadan? Per me è un onore

    RamadanNon dobbiamo costruire muri, ma ponti. Ieri al Parco Dora di Torino abbiamo posto l’ennesimo mattone durante le celebrazioni per la fine del Ramadan. Per me rappresentare la Regione Piemonte in occasioni del genere, oltre a essere un’emozione, è anche un vero e proprio onore perché sono convinta che, soprattutto in un periodo come questo, le istituzioni debbano assumersi la responsabilità di creare inclusione dimostrando, anche fisicamente, la propria vicinanza alle comunità straniere presenti sul territorio.

    Quel che ho voluto testimoniare è il percorso che in questi anni abbiamo intrapreso. Incontri, confronti, scambi di esperienze devono essere alla base del processo di conoscenza tra comunità, elementi che servono a superare diffidenze e paure legittime perché alimentate da chi vuole sfruttare questi sentimenti per interessi personali. Legittime le paure, ma è possibile superarle.

    Il Ramadan non ha un valore esclusivamente religioso, ma ha anche un valore sociale perché è un’opportunità di conoscenza e condivisione che punta a superare le diseguaglianze, con una redistribuzione delle ricchezze. Troppe persone sono convinte di conoscere abbastanza le altre culture grazie a quel che leggono su internet o ascoltano in televisione, ma alla fine si ritrovano ad avere una visione ricca di stereotipi e di imprecisioni. Dobbiamo superare i conflitti che in questi anni sono diventati sempre più aspri per proseguire e allargare il dialogo tra culture e comunità.

    Ognuno di noi ha la propria identità, convinzione religiosa e formazione culturale e ovviamente ne è geloso, ma la strada per l’inclusione e il superamento delle diseguaglianze passa dal dialogo, non dall’intolleranza. È per questo che per me rappresentare il Piemonte alle celebrazioni del Ramadan è stato un onore e un’emozione. Salam alaikum eid mubarak!

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