• Presentata interrogazione in Regione sul raddoppio del Frejus e relativi costi

    Il cortocircuito di decisioni sulla Tav segna oggi una nuova puntata. Dopo aver strumentalmente proposto l’idea di un’opera da realizzare per abbattere il trasporto su gomma, apprendiamo, dal comunicato ufficiale del vertice Italia-Francia, della volontà di raddoppiare le capacità di transito nel valico del Frejus.

    Risulta evidente l’incoerenza di governi chiamati a decidere di un’opera economicamente insostenibile, ambientalmente impattante e trasportisticamente sempre più inutile.

    Il vertice franco italiano manifesta a parole “l’interesse strategico del progetto” , salvo dipendere per quasi il 50% da risorse economiche in capo all’Unione Europea, chiamata in soccorso di un’opera che slitta nei tempi (2029) e lievita enormemente nei costi (dai 12 miliardi del 2002 ai 25 miliardi del 2025).

    Il Presidente francese Francois Hollande ammette infatti che «Il successo della Torino-Lione dipenderà soprattutto dai finanziamenti dell’Ue», che non tarda ad affidare la propria risposta per mezzo delle parole della portavoce della Commissione Ue ai trasporti Helen Kearns  avvertendo oggi che potrebbe anche risultare impraticabile co-finanziare la ferrovia ad alta velocità che collegherà Torino a Lione.

    Al Premier Monti che negli ultimi giorni ha minacciato la tenuta del servizio sanitario nazionale e ci ricorda quotidianamente la necessità di trovare nuove forme di finanziamento per la sanità, chiediamo un’attenzione analoga per il denaro pubblico necessario per le inutili Grandi Opere.

    Siamo estensori di un esposto per il quale attendiamo riscontri dalla magistratura contabile, dopo aver letto che la Corte dei Conti francese il 5 Novembre ha osservato , “questo progetto ambizioso non risponde alle esigenze di rigore necessarie a una operazione di questa ampiezza e di questa complessità”

    Per questo abbiamo presentato un’interrogazione in Consiglio Regionale per sapere, anche in relazione al ruolo del Piemonte nel Cda del nuovo soggetto promotore che nascerà in primavera, per conoscere la sua posizione ufficiale sul raddoppio delle capacita di transito nel valico del Frejus, con una valutazione dei costi dell’opera.

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