Molto partecipata è stata la riunione di ieri sera del Comitato per la difesa dell’Ospedale di Lanzo
Molto partecipata è stata la riunione di ieri sera del Comitato per la difesa dell’Ospedale di Lanzo.
Come nelle altre vicende che riguardano i tagli alla sanità piemontese, emerge sempre che l’assessore Monferino proceda senza confrontarsi con i soggetti interessati, gli operatori sanitari, i cittadini e le amministrazioni locali che li rappresentano.
In questo caso, è stato ignorato del tutto l’ordine del giorno adottato all’incontro delle assemblee consiliari congiunte dei comuni del distretto sanitario interessati, che “ribadisce la ferma volontà degli amministratori di opporsi alla revisione della rete ospedaliera cosi come proposta per impedire che indiscriminati tagli lineari e inaccettabili spostamenti di reparti rendano impossibile alla popolazione di fruire in modo equo di un servizio indispensabile come quello sanitario.
Chiudere l’ospedale di Lanzo significa riversare tutta l’utenza sull’ospedale di Ciriè, quando in un periodo come questo, entrambi gli ospedali sono al limite dell’operatività per le influenze.
Noi crediamo che non si possa non tenere conto della specificità della zona di Lanzo, e dunque sia necessario che la giunta regionale ritorni sui suoi passi. Ci auguriamo che con un nuovo governo nazionale e poi regionale sia possibile rilanciare la difesa della sanità pubblica, e i risparmi siano fatti non sulla pelle dei cittadini e delle cittadine.