• La politica piemontese faccia lobby sul futuro della Rai Torinese

    Sulla Rai la politica concluda il balletto delle dichiarazioni e passi ai fatti. In più occasioni abbiamo sollevato il problema della sede Rai di Torino, cioè il mantenimento e potenziamento delle direzioni presenti, con il centro ricerca, il centro di produzione e la parte gestionale.
    Indubbiamente il fatto che da un anno, dalla nomina ad Assessore di Braccialarghe, sia bloccata quella del direttore del centro di produzione torinese è un segno del disinteresse dell’emittenza pubblica sul nostro capoluogo.
    E’ in questo contesto che la politica piemontese deve assolutamente porsi l’obiettivo di fare lobby con l’intento di finalmente affrontare un problema che coinvolge i lavoratori tutti della Rai torinese. Il punto non è solo la mancanza di un direttore del centro, ma anche cosa i vertici aziendali immaginano per il futuro del centro di produzione e ricerca di Torino.
    Avevamo appreso nella risposta ad una nostra interrogazione in Consiglio Regionale l’intenzione di creare un polo formativo internazionale d’eccellenza sul multimedia per costruire percorsi mirati alla formazione di operatori per il settore del cinema d’animazione, effetti speciali e televisione digitale. Ci eravamo allora già permessi di osservare che questa non deve essere lo specchietto per le allodole per smantellare le direzioni generali presenti sul nostro territorio, o un progetto fumoso, senza alcun effetto reale, come lo è stato quello del segretariato sociale.
    Dobbiamo tutelare i lavoratori, ma anche i cittadini che hanno il diritto di avere quest’eccellenza sul nostro territorio. Per questo motivo questa sera sarò presente al presidio di protesta delle RSU della Rai a Torino.

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