• La mia candidatura in Italia in Comune

    Cari cittadini e cittadine,

    scendo di nuovo in campo, in queste elezioni regionali, insieme a Italia in Comune, il progetto promosso da Federico Pizzarotti e Alessio Pascucci, a cui hanno aderito tanti sindaci e amministratori locali e che mantiene caratteristiche civiche pur avendo una dimensione nazionale. Vi ho ritrovato quei valori e ideali che mi hanno ispirato in questi anni, e che ho tradotto in politiche concrete, così come hanno fatto i primi cittadini e gli assessori che ne fanno parte.

    In Italia in Comune ho trovato persone credibili e la voglia di discutere di proposte efficaci per il Paese e per il Piemonte.
    Non si tratta dell’ennesimo cartello elettorale, c’è un progetto che parte dai territori e dalle competenze, con l’obiettivo di costruire dal basso una proposta alternativa a quella rappresentata dall’attuale governo gialloverde.
    E’ questa la casa che ho scelto, dopo cinque anni da assessora. Un incarico che mi è stato affidato dal presidente Sergio Chiamparino, dopo la mia elezione in Consiglio regionale nelle file di Sel, un partito che oggi non esiste più. E da cui sono nate altre esperienze politiche, come Sinistra Italiana, Articolo 1 Mdp, Leu, a cui non ho aderito poiché in esse non ho più sentito né la passione né la proposizione di linguaggi e contenuti capaci di coinvolgere le persone.
    La proposta di Italia in Comune in Piemonte invece ha tutto ciò che serve per avvicinare i cittadini e le cittadine: vuole mettere al centro donne e giovani, che si sentono estranei alla politica. Una proposta che fa scelte di campo chiare e in assoluta continuità con le politiche portate avanti da me in questi anni, in piena contrapposizione con le decisioni della precedente giunta regionale leghista.
    Mettere al centro le persone è la nostra parola d’ordine. Io del resto l’ho fatto quando mi sono occupata di contrasto alla violenza sulle donne. Quando ho consolidato la rete dei Centri Antiviolenza, che la giunta precedente non aveva finanziato, o quando ho finanziato il fondo che va a integrare il gratuito patrocinio nei procedimenti giudiziari.
    Ho messo al centro la persona anche quando sono riuscita a far avere tutte le borse di studio universitarie a coloro che ne avevano diritto, mentre il governatore leghista le aveva concesse solo a metà degli studenti che avevano i requisiti.

    Ancora, ho messo le persone al centro quando ho lavorato all’inclusione delle persone di origine straniera, perché solo così si contrasta la marginalità e si lavora concretamente alla sicurezza di tutte e di tutti, anche discutendo a giugno il ricorso contro il decreto sicurezza.

    Per questo, per continuare e portare avanti queste politiche e molte altre, per non correre il rischio di tornare indietro, vi chiedo di sostenermi!

    Grazie

    Monica

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