• I piemontesi non ne possono più di Cota e della sua gestione scellerata della sanità regionale

    Il messaggio per Roberto Cota questa mattina è arrivato forte e chiaro: i piemontesi vogliono che lasci la guida della Regione. In Piazza Castello centinaia di cittadini e lavoratori si sono riuniti per manifestare contro le disastrose politiche della Giunta regionale: in particolare a destare preoccupazione è lo stato della sanità pubblica piemontese.
    Continuano a giungere forti i segnali dello smantellamento del sistema sanitario regionale ad opera dell’assessore Monferino. Oggi una delegazione di sindaci del pinerolese ha consegnato 12.000 firme al Presidente Cota contro la riorganizzazione della rete ospedaliera del loro territorio. Si tratta di una folla di cittadini che è preoccupata per il proprio futuro perché non hanno certezza della continuità del servizio.
    Non solo, perché oggi arriva dai sindacati dei pensionati una preoccupante denuncia: a marzo potrebbero non esserci più i contributi per gli assegni di cura domiciliare. Le organizzazioni sindacali mettono in allarme sul fatto che ci sarebbe l’intenzione da parte dei Direttori generali delle 5 ASL di Torino e dei Presidenti e Direttori dei Consorzi di Comuni della Provincia che operano sul socio assistenziale di sospendere gli assegni di cura, si parla di aiuti fino a 1.640 euro mensili, per progetti domiciliari a persone malate croniche non autosufficienti.
    Ci chiediamo come sia possibile andare avanti con un Governo regionale del genere. La Giunta regionale toglie diritti e taglia servizi ai cittadini. L’inefficacia dell’operato del Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, è la prova tangibile di come un pessimo Governo regionale del centro-destra possa peggiorare le condizioni di vita dei cittadini. Il Piemonte, più di altre regioni italiane, ha bisogno di ricostruire quei percorsi di qualità che sono esempio nazionale, nella Sanità, nel Lavoro e nella Difesa dei diritti sociali e civili.

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