• Ha ragione Pistelli, la cooperazione internazionale non è utile, è fondamentale

    Questa mattina sono stata all’ITI Majorana di Grugliasco ho partecipato all’evento conclusivo della Settimana scolastica della cooperazione internazionale. Si tratta di un’iniziativa promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. La Regione Piemonte, in collaborazione con il Consorzio delle ONG Piemontesi, ha aderito con un fitto calendario di eventi che hanno coinvolto numerose autonomie scolastiche impegnate sul tema dell’educazione allo sviluppo sostenibile ed alla solidarietà internazionale.

    La Settimana scolastica della cooperazione internazionale è la fotografia istantanea di un processo costruito nel tempo a cui l’attuale Giunta regionale ha ridato legittimità politica e a cui vogliamo dare visibilità pubblica. Nel tempo abbiamo sviluppato attività di cooperazione internazionale; iniziative di educazione alla solidarietà internazionale e allo sviluppo sostenibile tra cui “Dalle Alpi al Sahel” e “REDDSO”, due progetti realizzati in partenariato con altre regioni europee. Con le attività di questi due progetti a partire dal 2009 ad oggi abbiamo realizzato oltre 20 corsi di formazione per circa 1000 insegnanti dalle materne alle secondarie e percorsi didattici sperimentali in oltre 160 autonomie scolastiche coinvolgendo circa 700 classi e 13.000 studenti.

    La Regione Piemonte ha un’idea di cooperazione internazionale differente dalla visione comune. La nostra esperienza ci ha invece portato a pensare che il problema non possa essere individuale: sono le comunità che si confrontano, che costruiscono iniziative e relazioni, che scambiano conoscenze e saperi per costruire una sensibilità condivisa e porre così le condizioni per un diverso e più adeguato utilizzo delle risorse, compatibile con la sostenibilità dei processi di sviluppo.

    La Regione Piemonte in questa ottica ha sviluppato un approccio alla cooperazione che ha favorito il protagonismo delle varie componenti delle comunità territoriali in iniziative di cooperazione decentrata favorendo relazioni/dialogo/scambio con altre comunità. Il nostro modo di intendere la cooperazione ha dato spazio e protagonismo al mondo della scuola e centralità all’educazione dei giovani e alla scuola sui temi dell’educazione allo sviluppo e alla solidarietà internazionale per contribuire a una visione più corretta delle dinamiche globali ed in particolare di quelle NORD/SUD.

    Dobbiamo continuare a credere nell’importanza della cooperazione decentrata perché appare indispensabile per accrescere la consapevolezza dell’importanza dei diritti e per preparare le nostre comunità locali ad affrontare le nuove sfide in un ottica di apertura e di collaborazione. A confermare la nostra convinzione sono anche le parole del viceministro degli Esteri e della Cooperazione Lapo Pistelli che in un’intervista al quotidiano La Stampa ha dichiarato: “Questi sono anni in cui la cooperazione non è utile, è fondamentale. È lo strumento principale per affrontare le cause remote e profonde dell’ instabilità e del disordine mondiale. Non è un atto di carità per lavarci la coscienza: è politica estera allo stato puro“.

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