
Diritto allo Studio: la cifra del nostro cambiamento
Lo ha voluto ricordare anche Sergio Chiamparino. Il presidente della Regione Piemonte durante il dibattito in aula consiliare sull’approvazione del bilancio ha evidenziato «l’operazione fatta sul diritto allo studio universitario, dove negli anni precedenti al nostro insediamento si era scesi sotto ogni livello di decenza, perché i giovani rappresentano scienza e capitale umano ed è inutile sciacquarsi la bocca ai convegni e poi ridurre i fondi per il diritto allo studio».
Quello che abbiamo fatto è il segno di come la buona politica e la buona amministrazione porti a risultati che migliorano la qualità della vita dei cittadini e delle cittadine. Quello che abbiamo fatto sul diritto allo studio è una delle più qualificanti tra le politiche messe in campo da questa maggioranza in questi 3 tre anni. Abbiamo investito risorse passando dai 10 milioni di euro messi dalla giunta Cota nel 2014 ai 21 milioni e 374 mila di quest’anno.
Quando all’inizio di questo mandato ho annunciato che il nostro obiettivo era coprire il 100% degli studenti aventi diritto sembrava un’utopia; oggi posso ribadire con orgoglio che in Piemonte nessun avente diritto rimarrà senza borsa di studio. Prima di noi ottenevano la borsa di studio il 57 % degli aventi diritto. Grazie ai nostri investimenti, il Fondo integrativo statale che viene erogato dal Ministero alla nostra regione è passato dai circa 5 milioni del 2014 ai circa 12 milioni e 700 mila euro di quest’anno, premiando il nostro impegno.
Questi non sono semplici numeri, ma sono la dimostrazione che la politica quando ha una visione può ottenere dei risultati. La strada è ancora lunga ma la direzione è quella giusta, andiamo avanti così!