CSI, parte la commissione redigente senza piano industriale, senza trasparenza e con la minaccia del commissariamento
Oggi è stata votata la commissione redigente del disegno di legge sulla riorganizzazione del CSI-Piemonte.
Crediamo sia un errore perché in questo modo non solo non ci sarà l’opportunità per un confronto pubblico in aula, ma anche perché l’urgenza dichiarata nell’approvazione del disegno di legge avviene senza le linee guida date da un piano industriale, ad oggi ancora inesistente.
In più continua la caricatura del dibattito in corso: da una parte i conservatori dello status quo e dall’altro gli innovatori. Peccato che si tratti di un’innovazione senza fondamenti: cambiare tanto per cambiare. Vorremmo sì un cambiamento, ma con delle linee di indirizzo.
L’unica certezza ad oggi è invece lo spezzatino: una testa pubblica e una o più società in cui si aspetta l’intervento di soci privati, che potranno essere attratti dalle commesse sul sistema informativo sanitario.
Si scardina così un modello innovativo di un’azienda per cui oggi è stato tra l’altro evocata la possibilità di commissariamento. Denunciamo l’assenza di trasparenza su questa possibile scelta e ci prepariamo a sostenere un duro scontro in commissione per difendere l’informatica pubblica piemontese ed il futuro dei suoi lavoratori.