• Contro la delibera razzista di San Germano Vercellese si valuta l’ipotesi di una causa collettiva

    Quello di San Germano Vercellese è un caso che abbiamo seguito sin da subito perché è un tipico esempio di come una certa politica stia sfruttando le istituzioni per fare propaganda elettorale. Un problema, oltre che formale, anche sostanziale per il quale stiamo valutando eventuali profili connessi all’antidiscriminazione. Questo è il caso della delibera della Giunta comunale di San Germano Vercellese che prevede una multa tra i 150 e i 5.000 euro per chi ospita richiedenti asilo e non comunica al Comune di farlo. Su questo tema siamo stati oggi sollecitati in Consiglio regionale a rispondere a un Question Time.

    L’assessorato all’Immigrazione della Regione Piemonte ha segnalato all’Ufficio nazionale antidiscriminazioni (UNAR) la delibera in questione ed è in corso di valutazione da parte del Centro antidiscriminazione regionale la possibilità di effettuare un intervento. Contestualmente la delibera, e ordinanze simili, sono oggetto di approfondimento da parte dell’Associazione per gli studi giuridici sull’Immigrazione (ASGI) che ha già inviato una prima lettera indirizzata a sindaci e prefetti interessati localmente. Infatti l’eventuale illegittimità di tali atti non rientra tra le nostre competenze.

    Esiste invece la possibilità che, sulla base dei riscontri forniti, l’ASGI stessa possa valutare un ricorso al Tribunale amministrativo regionale (TAR) o una causa di fronte al giudice ordinario. Nel primo caso il termine per procedere è di 60 giorni dall’approvazione dell’atto, mentre nel secondo non vi sono termini per la decadenza. È anche allo studio l’ipotesi di una causa collettiva in assenza di ricorsi da parte dei cittadini dei comuni interessati. Noi scriveremo al Prefetto di Vercelli affinché valuti a sua volta i possibili risvolti discriminatori conseguenti a questo atto amministrativo.

    Anche se non sarebbe necessario ribadirlo, la Regione Piemonte precisa con fermezza la sua contrarietà al contenuto della delibera, in linea con la posizione illustrata dal Ministro degli Interni Marco Miniti nella risposta ad una interrogazione parlamentare avente uguale oggetto.

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