• Ad Asti i Comuni fanno squadra per favorire l’inclusione

    Fa più notizia un sindaco che dice “non voglio i migranti” rispetto alla decisione di un gruppo di Comuni di condividere un percorso di accoglienza e inclusione? Questa volta voglio rispondere di no. Il protocollo che è stato firmato ieri ad Asti è il segno che qualcosa si sta muovendo.

    Siamo a Castello di Annone, il piccolo Comune che ospita il secondo centro di prima accoglienza della Regione Piemonte che, dopo due anni, è finalmente aperto. Quando abbiamo pensato che quella struttura fosse adatta a ospitare i migranti appena giunti in Piemonte abbiamo subito dovuto fare i conti con alcune resistenze. Alcune legittime, perché come ripeto spesso è normale avere paura di quel che non si conosce, altre di carattere burocratico. Poi sono cominciati i lavori, il centro è stato aperto e oggi vengono avviate le prime collaborazioni tra istituzioni per facilitare l’accoglienza e l’inclusione.

    Ieri la Prefettura di Asti ha sottoscritto insieme ai Sindaci di Castello di Annone, Azzano d’Asti, Castagnole Monferrato, Cerro Tanaro, Refrancore e Rocchetta Tanaro e a un Delegato del Comitato di Asti della Croce Rossa Italiana un protocollo di intesa finalizzato per sperimentare e condividere forme di integrazione dei richiedenti asilo tra più Comuni appartenenti ad un unico ambito territoriale. In che modo? Avviando attività di volontariato civico da parte dei richiedenti asilo. La chiamano condivisione intercomunale delle attività di integrazione dei migranti. Un modello che potrà estendersi ad altre realtà locali della provincia. Successivamente si è anche riunita la “cabina di regia” sul fenomeno migratorio alla quale hanno partecipato il Presidente della Provincia, i Sindaci e i rappresentanti del Comune di Asti e degli altri Comuni ed Enti titolari dei progetti SPRAR e i responsabili degli Enti gestori dei servizi socio-assistenziali del territorio.

    Ecco un bell’esempio di come si deve governare il fenomeno migratorio senza tensioni e senza creare polemiche. I migranti possono essere una risorsa e lo dimostra il fatto che a Castello di Annone si sta pensando a costruire con loro un progetto di riqualificazione dell’ex caserma dove è ospitato il centro.

    Superare le paure a volte può essere difficile, ma quel che ne deriva è stupendo!

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