A rischio l’Ivg nelle province di Novara e Alessandria
La percentuale dei medici obiettori raggiunge nel 2011 una percentuale a rischio per l’Ivg nelle province di Novara e Alessandria
“Il buon medico non obietta”. Dopo la mobilitazione del 6 giugno scorso anche oggi, venerdì 6 luglio, viene riproposta la giornata di mobilitazione contro l’obiezione di coscienza, cui il Gruppo regionale di Sinistra Ecologia Libertà con Vendola aderisce con convinzione.
Abbiamo insistito, ma alla fine siamo riusciti ad avere i dati relativi al 2011 sul numero di medici obiettori presenti in Piemonte in modo da poter tracciare un profilo comparato degli ultimi tre anni nella nostra regione.
Nella provincia di Torino i medici obiettori sono il 63.51% (141 su 222). La tendenza rispetto ai due anni precedenti si può dire invariata: nel 2009 erano il 61.3%; nel 2010 erano il 64.82%. Nel biennio precedente però il numero totale dei medici era maggiore rispetto all’anno passato: nel 2009 vi erano 25 medici in più, mentre nel 2010 erano 31 in più.
Un discorso simile si può fare per tutte le altre province del Piemonte. La percentuale dei medici obiettori aumenta ovunque tranne che nella provincia di Biella e del VCO. I dati sono disarmanti: a Vercelli i medici obiettori sono il 61.11% (11 su un totale di 18); a Novara sono il 90.90% (30 su un totale di 33); a Cuneo sono il 59.32% (35 su un totale di 59); ad Asti sono il 61.11% (11 su un totale di 18); ad Alessandria sono il 72.72% (32 su un totale di 44); a Biella sono il 45.45% (5 su un totale di 11); nel VCO sono il 75% (9 su un totale di 12).
I dati mettono in evidenza come esista un’emergenza medica legata all’autodeterminazione femminile. I medici obiettori rimangono la stragrande maggioranza ed il alcune zone del Piemonte il pericolo che le donne corrano il rischio di non poter usufruire di un diritto che è garantito loro dalla legge è tangibile. Nella provincia di Novara e in quella del VCO i medici non obiettori sono solamente 3.
A Biella, unica provincia con meno del 50% di medici obiettori, si deve registrare un taglio netto del numero dei medici: nel 2010 in totale i medici in servizio erano 32, nel 2011 erano solamente 11. Un ultimo dato: nel 2011 sono state 1.273 le RU486 somministrate dagli ospedali piemontesi.
Questi numeri sono anche i motivi per i quali sollecitiamo la discussione della proposta di legge che abbiamo presentato a fine 2010 volta a garantire la piena attuazione della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza, prevedendo criteri di mobilità del personale per garantire sempre e dovunque in Piemonte un numero di medici e infermieri sufficienti a effettuare gli interventi. La legge 194 infatti affida alla Regione compiti di vigilanza sulla sua corretta attuazione. La scelta dell’obiezione di coscienza è garantita dalla stessa 194, ma questa libera decisione non deve interferire con l’effettuazione degli interventi da parte degli enti ospedalieri.