• Online la Mappa dei Centri antiviolenza presenti in Piemonte

    Come ogni anno ho deciso di scrivere una lettera alle donne piemontesi. Oggetto della missiva sono i nuovi strumenti che l’ente regionale mette a disposizione per contrastare la violenza di genere e sostenere le vittime.

    Nella lettera, non viene solamente presentata la nuova Legge regionale n. 4 del 24 febbraio 2016 contro la violenza sulle donne, ma anche la Mappa dei Centri Antiviolenza presenti su tutto il territorio regionale. Si tratta di strutture che ricevono il sostegno della Regione Piemonte e alle quali si possono rivolgere le vittime di violenza. Nella mappa che potete trovare sul sito regionale nell’area tematica dedicata alle Pari Opportunità sono indicati i contatti dei 17 centri antiviolenza regionali.

    Così facendo abbiamo voluto fornire alle donne piemontesi uno strumento che si va ad aggiungere al numero di pubblica utilità 1522 che fa capo al Dipartimento delle Pari Opportunità. Inoltre la prossima settimana si terrà la prima riunione del Tavolo di Coordinamento permanente regionale dei centri antiviolenza, strumento introdotto dalla nuova legge contro la violenza sulle donne.

    Auspico che presto possa essere approvato anche il disegno di legge numero 141, “Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale“, che mira a contrastare le discriminazioni a 360° sotto il profilo del sesso, dell’orientamento sessuale, dell’età, della disabilità e della provenienza etnica. Un testo che vuole trovare risposte anche a quelle situazioni che sono somme di discriminazioni come nel caso delle donne straniere rifugiate. Concretamente stiamo lavorando per sostenere le associazioni che operano contro il loro sfruttamento nel progetto “Piemonte in rete contro la tratta“. È anche per questo che il 17 marzo abbiamo organizzato un momento di riflessione dal titolo “Il protagonismo delle donne africane – Quali sfide?” durante il quale si parlerà del ruolo delle donne nello sviluppo delle società in Africa e in Italia.

    QUI DI SEGUITO IL TESTO DELLA LETTERA INVIATO ALLE DONNE PIEMONTESI

    Cara amica,

    quest’anno ti scrivo per dirti che siamo riuscite a fare qualcosa di importante: insieme abbiamo avuto la forza e la capacità di fare approvare in Piemonte una legge quadro contro la violenza sulle donne e per il sostegno alle vittime e ai loro figli. La Legge regionale n. 4 del 24 febbraio 2016 consolida e amplia la Lr 11/2008, che creava il “Fondo di solidarietà  per  il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti”, e la Lr 16/2009, che creava la rete dei centri antiviolenza e case rifugio. Quest’ultima era una legge di iniziativa popolare voluta dalle donne piemontesi. È una grande responsabilità proseguire e estendere queste azioni.

    Questa legge infatti mette ordine in un sistema complesso che è quello della prevenzione e assistenza alle donne vittime di violenza, collegandolo strutturalmente al sistema sanitario. Abbiamo istituito il Codice Rosa che prevede l’attivazione nelle strutture sanitarie e ospedaliere del percorso di tutela per le donne vittime di violenza; uno strumento che renderà operativa un’equipe multidisciplinare, con l’esenzione del ticket sanitario. Nella legge affrontiamo anche il tema della violenza assistita, dell’accompagnamento lavorativo alle vittime di violenza, nonché le azioni rivolte agli autori di violenza. Altro capitolo centrale è la formazione degli operatori e delle operatrici.

    Abbiamo istituito il Tavolo di coordinamento regionale dei Centri antiviolenza, utile a facilitare il confronto, lo scambio di informazioni e la condivisione di esperienze. In Piemonte nel 2015 le donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza sono 1650. Dall’8 marzo inoltre sul sito della Regione Piemonte nell’area tematica dedicata alle Pari Opportunità è presente la Mappa geografica dei Centri Antiviolenza presenti sul territorio regionale.

    Questa è anche la prima legge che è stata studiata nel pieno rispetto del linguaggio di genere previsto nella Carta d’Intenti “Io parlo e non discrimino” che la Regione Piemonte ha sottoscritto in questi giorni e che ci impegna ad adottare e promuovere percorsi di sensibilizzazione volti alla diffusione di una cultura di riconoscimento del genere e all’eliminazione di forme di discriminazione di genere nel linguaggio.

    Auspico che presto possa essere approvato anche il disegno di legge numero 141, “Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale”, che mira a contrastare le discriminazioni a 360° sotto il profilo del sesso, dell’orientamento sessuale, dell’età, della disabilità e della provenienza etnica. Un testo che vuole trovare risposte anche a quelle situazioni che sono somme di discriminazioni come nel caso delle donne straniere rifugiate. Concretamente stiamo lavorando per sostenere le associazioni che operano contro il loro sfruttamento nel progetto “Piemonte in rete contro la tratta”.

    Queste sono alcune delle azioni che stiamo promuovendo per rendere effettive le pari opportunità nella nostra Regione. Buon 8 marzo!

     

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