
Mobbing e maternità: a Torino 1.150 casi negli ultimi 3 anni
Secondo i dati pubblicati in un’inchiesta de L’Espresso a Torino negli ultimi tre anni 1.150 donne si sarebbero rivolte a sportelli CGIL o CISL per denunciare di aver subito mobbing a causa della loro maternità. I dati che vengono riportati nell’articolo sono inquietanti: “negli ultimi cinque anni in Italia i casi di mobbing da maternità sono aumentati del 30 per cento. Secondo le ultime stime dell’Osservatorio Nazionale Mobbing solo negli ultimi due anni sono state licenziate o costrette a dimettersi 800mila donne. Almeno 350mila sono quelle discriminate per via della maternità o per aver avanzato richieste per conciliare il lavoro con la vita familiare. Sempre secondo l’Osservatorio, 4 madri su 10 vengono costrette a dare le dimissioni per effetto di “mobbing post partum”.
Non solo, perché sempre secondo l’inchiesta de L’Espresso le donne con figli hanno un tasso di occupazione di 14 punti inferiore rispetto a quelle senza figli. A essere maggiormente colpite sarebbero le donne in possesso di un titolo di studio superiore o della laurea (maturità 50%; laurea 42%; scuole medie 5%; scuole elementari 3%). I settori maggiormente colpiti sarebbero i Servizi con il 30% dei casi, subito dopo Commercio (22%); Industria (17%) e Pubblica Amministrazione (10%).
I numeri presentati nell’inchiesta di cui vi ho parlato scattano una fotografia desolante del mondo del lavoro nel nostro Paese. È uno dei volti più cupi di un sistema che deve essere rivisto. La maternità non può essere visto come un ostacolo alla propria stabilità economica o alla propria crescita professionale. Ogni donna ha il diritto a essere madre e nessun datore di lavoro può metterlo in discussione. Per noi la difesa di questo diritto è una priorità, lavoreremo per fare in modo che lo diventi anche per il Governo.