Inaccettabile il maschilismo regionale: possibile che i grandi elettori siano tutti maschi? Ogni Regione dovrebbe presentare almeno una donna!
Quella femminile evidentemente è una questione comoda da sollevare esclusivamente in campagna elettorale viste le continue amnesie da parte della classe politica italiana. Prima a dimenticarsi della rappresentanza di genere è addirittura il Presidente della Repubblica che non nomina neppure una donna tra i dieci saggi che dovrebbero facilitare la formazione di un Governo in questa fase transitoria; poi sono quasi tutte le Regioni a dimenticarsene.
Nei prossimi giorni si terrà l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica e a esprimere il proprio voto saranno anche 58 grandi elettori: ogni Regione dovrà indicare tre consiglieri regionali. Al momento sono in odore di nomina solamente due donne su cinquantotto grandi elettori, il 3.4% circa: Katiuscia Marini Governatrice dell’Umbria e, ancora in forse, Palma Costi, consigliera regionale PD dell’Emilia Romagna. Se la situazione non dovesse mutare sarebbe vergognoso soprattutto perché il centrosinistra potrebbe benissimo fare una scelta chiara in questo senso, a partire dalle Regioni in cui ha la maggioranza.
Noi crediamo che anche in questo caso si debba rimarcare la necessità di riconoscere, anche a livello territoriale, il contributo femminile: è per questo che chiediamo che tra i tre nomi proposti da ogni Regione vi sia almeno una donna, anche in Piemonte.