• In memoria delle vittime di Lampedusa aderisco all’appello al silenzio promosso dal Comitato 3 ottobre

    A Lampedusa il 3 ottobre del 2013 alle 6,30 del mattino alcuni pescherecci locali lanciarono un primo allarme in merito al naufragio di un’imbarcazione con a bordo migranti provenienti da Eritrea, Ghana, Somalia, Etiopia e Tunia. I primi soccorsi furono merito degli stessi pescatori, i mezzi della Guardia Costiera ci misero un’ora per giungere sul posto. Il bilancio finale di quella orribile notte contò: 366 vittime accertate, 20 presunti dispersi e 155 superstiti di cui 41 minori. Gli immigrati che quella notte scamparono alla morte furono indagati e accusati per il reato di clandestinità.

    Secondo l’Organizzazione mondiale delle migrazioni dall’inizio del 2014 a oggi le vittime del Mediterraneo sarebbero già 3.072 circa, si tratta di una vera e propria strage che pare non vedere fine. In Parlamento è iniziato l’iter per la discussione di un Disegno di legge del deputato del Partito Democratico Paolo Beni che vorrebbe istituire la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione da celebrare proprio il 3 ottobre. Lo scopo è quello di “rinnovare la memoria di quanti hanno perso la vita nel tentativo di emigrare verso il nostro Paese per sfuggire alle guerre, alle persecuzioni e alla miseria”.

    In quanto assessora della Regione Piemonte con delega all’immigrazione voglio aderire all’appello del Comitato 3 ottobre che invita tutti noi al silenzio per restituire così ai familiari e ai superstiti la vera memoria dei tanti morti del Mediterraneo.

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