• Domani al Pride con Orgoglio e senza Pregiudizi per dar voce alle rivendicazioni GLBTQI

    Quello che si terrà domani a Torino dovrà essere un Pride tanto forte da abbattere le strumentalizzazioni che in questi giorni stanno colpendo il mondo omosessuale: Salvini oggi minaccia di prendere a sberle le maestre di sua figlia (che al momento ha solo due anni e mezzo) se alle elementari le parleranno di sesso; Alfano twitta trionfante l’abolizione della teoria del gender dai programmi scolastici; e un fanatico dal palco del Family Day svariona (o farnetica) di quelli che sarebbero i pericoli per la famiglia se la comunità GLBTQI vedesse riconosciuti i propri diritti e se le donne non fossero sottomesse. E poi c’è il Papa che smantella ogni pregiudizio e strumentalizzazione a suon di incontri, appelli e documenti sinodali: accogliamo i migranti, apriamo alle coppie divorziate e riconosciamo i diritti agli omosessuali.

    “Il mondo si sta ribaltando” – verrebbe da dire. Da una parte chi dovrebbe difendere i diritti dei cittadini che vivono e pagano le tasse in un Stato laico come il nostro cavalca temi discriminanti per fare breccia in un certo tipo di elettorato; dall’altra chi è rappresentante di una Chiesa cattolica troppe volte arroccata su posizioni conservatrici si rivela progressista e aperto ai cambiamenti sociali che popolano la nostra società. E poi ci sono gli Stati Uniti dove la Corte Suprema oggi ha stabilito che il matrimonio è un diritto garantito dalla Costituzione anche alle coppie omosessuali, tutti gli Stati del Paese dovranno permettere alle coppie omosessuali di sposarsi e dovranno riconoscere i loro matrimoni.

    Nella storia umana ogni progresso sociale e civile è stato accompagnato da forti resistenze e, spesso, da paure ingiustificate e irrazionali. Oggi l’affermazione del principio di non discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere suscita paure simili. La “teoria del gender” viene utilizzata come strumento per combattere il riconoscimento dei diritti di tutti e di tutte.

    In questo primo anno da assessora ai Diritti della Regione Piemonte ho cercato di recuperare la strada che abbiamo lasciato indietro negli ultimi anni sul percorso dei diritti. Il primo atto della Giunta Chiamparino è stato l’assegnazione del patrocinio al Pride 2014; abbiamo avviato una campagna contro l’omofobia insieme al Coordinamento Torino Pride; abbiamo lavorato per garantire il diritto alla propria identità per i dipendenti della Giunta regionale; e stiamo lavorando a una legge regionale contro ogni forma di discriminazione alla quale oggi lo stesso Presidente Chiamparino ha ribadito il proprio sostegno.

    Domani la Regione Piemonte sarà nuovamente in prima fila per ribadire che riconoscere i diritti alla comunità GLBTQI non priverà mai nessun etero dei diritti dei quali già gode. Sarò alle 16.00 in via Cibrario come sempre con Orgoglio e senza Pregiudizi a dar voce alle rivendicazioni di cittadini e cittadine che vogliono solo vivere la propria vita in piena libertà.

Commenti chiusi