
Ci vogliono politiche per la genitorialità, non campagne per la fertilità
Prima di dire alle coppie che possono fare figli, dobbiamo dire loro quali sono gli strumenti che le istituzioni mettono in campo per permettere loro di farli. È inutile una campagna di comunicazione che incita i giovani a fare figli, se lo Stato non è al loro fianco attraverso serie politiche che guardino alla fattibilità del progetto genitoriale.
Il Governo deve occuparsi di fertilità, ma lo deve fare dal punto di vista medico e da quello sociale. Le giovani coppie prima di decidere di fare un figlio devono abbattere paure giustificate che si chiamano precarietà, crisi economica e mancanza di welfare. Molti, stanchi di dover aspettare il momento giusto, lo fanno anche se il contratto è in scadenza e non è certo che verrà rinnovato, anche se chiedere per le donne di andare in maternità è sempre più un problema, anche se i nidi e gli asili costano e non sempre i nonni possono dare una mano.
La Regione Piemonte ha sostenuto azioni finalizzate a favorire la condivisione delle responsabilità familiari e dei tempi di vita e di lavoro. L’obiettivo è quello di stimolare concreti cambiamenti nella società e nel mondo del lavoro attraverso progetti volti a introdurre misure flessibili di organizzazione del lavoro, con lo sviluppo professionale e di carriera delle donne e la condivisione delle responsabilità di cura familiari.
In questo periodo è attivo un bando per il telelavoro nelle pubbliche amministrazioni. Pensiamo di riproporre degli incentivi per l’utilizzo del congedo parentale da parte dei padri. Dal 2011 a fine 2015 sono stati infatti attivi i bandi “Insieme a papà” e “Insieme a papà..cresce” che hanno permesso di sostenere la scelta di oltre 260 padri lavoratori dipendenti di occuparsi in prima persona dei loro figli; insieme a percorsi di sensibilizzazione dedicati ai futuri padri focalizzati sul cambiamento culturale della funzione paterna e della condivisione delle responsabilità di cura familiari. Grazie al progetto “Condividiamo con i papà..continua” sono stati interessati dall’intervento oltre 4.500 futuri padri.