• Fufy può stare tranquillo, i reati contro gli animali non saranno depenalizzati

    Forse Fufy può stare tranquillo: i reati contro gli animali non saranno depenalizzati. Ad annunciarlo sono gli stessi uffici del ministero della Giustizia che hanno spiegato che questi reati non verranno inseriti tra quelli per i quali è prevista la non punibilità. Un’ottima notizia.

    Il pasticcio era stato fatto con il decreto legislativo che prevedeva la non punibilità in caso di non “particolare tenuità del fatto”. In sostanza verranno punite le condotte che dovrebbero essere sanzionate con pena pecuniaria o con pena detentiva non superiore ai cinque anni. Tutti i reati contro gli animali sarebbero rientrati in questa casistica: il maltrattamento (art. 544 ter c.p.) è punito con una reclusione di tre mesi a un anno e sanzioni pecuniarie da 3 mila a 14 mila euro, mentre l’uccisione (art. 544 bis) con la reclusione da 3 a 18 mesi.

    La mobilitazione delle associazioni animaliste ha però permesso di sistemare il pasticciaccio, infatti dal ministero fanno notare che il testo “ha come presupposto la possibilità che la vittima si opponga all’archiviazione stessa del reato proposta dal pubblico ministero” e in questo caso non saranno ovviamente gli animali a opporsi, ma le associazioni stesse che sono legittimate a esercitare i diritti della parte lesa in tutte le fasi del processo, sulla base dell’articolo 7 della legge 189/2004, ulteriormente rafforzata dalla sentenza n. 34095 del 12 maggio 2006 (Cass. Pen. Sez. III).

    Forse Fufy potrà stare tranquillo, ma in ogni caso è meglio continuare a vigilare sulla vicenda.

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