Dopo la bocciatura del Tar, Cavallera stracci definitivamente il fascicolo Monferino
Dove finora non è ancora riuscita la politica, interviene la magistratura.
La notizia della bocciatura da parte del Tar della riorganizzazione delle emodinamiche è solo l’ultima delle sconfessioni del piano ideato dall’ex-assessore Monferino, nonché sostenuto in modo acritico dal presidente Cota.
Questa volta a lui non diciamo di trarne le conseguenze, vista la sua sordità in merito.
Invece chiediamo al neo assessore alla sanità, Ugo Cavallera, persona intelligente, di stracciare definitivamente il fascicolo Monferino, congelando le disastrose scelte corrispondenti, e di mettere in campo un nuovo piano sanitario serio, su cui anche le opposizioni possano offrire il loro contributo, consapevoli delle difficoltà che la Regione sta vivendo.
Con Monferino forse daremo l’addio anche alle sue federazioni sanitarie. Un primo risparmio: il costo dei sei direttori generali (almeno 800 mila euro)
Il mancato commissariamento della sanità regionale richiede l’elaborazione in tempi stretti di un programma operativo in grado di superare le criticità.
Ieri il ministro Balduzzi sembrava già indicare fra queste, proprio le famigerate federazioni, in relazione all’applicabilità delle normative in materia di rapporti di lavoro dei dipendenti della Pubblica Amministrazione.
Dire l’avevamo detto è scontato! Leggi Tutto
E’ di Cota l’approccio ideologico vetero leghista contro Boldrini e opposizione
Ci spiace che il presidente Cota non abbia compreso l’alto profilo istituzionale del discorso di insediamento della neopresidente della Camera, Laura Boldrini.
E’ il suo un approccio assolutamente ideologico che cerca di resuscitare uno dei cavalli di battaglia del suo partito, vale a dire il contrasto all’inclusione degli immigrati nella nostra società. La presidente della Camera ha invece richiamato all’attenzione della buona politica il tema dei diritti, a partire dagli ultimi.
Forse sarebbe meglio che lui per primo assumesse un profilo istituzionale, da presidente, lasciando da parte accuse gratuite alla presidente della Camera e alla sua opposizione, che non la insulta ma invece pretende di poter lavorare al risanamento di una Regione in grandi difficoltà.
La previsione di tagli ai posti letto è precedente a Balduzzi. Un disastro per la sanità piemontese
La revisione della rete ospedaliera vedrà una drastica riduzione dei posti letto nella nostra regione: dagli attuali 18000 a 16.300.
Sappiamo che questo ridimensionamento finirà per sacrificare presidi sul territorio insostituibili come l’ospedale di Lanzo, o ha già sacrificato come l’ospedale Valdese di Torino.
La discussione in Commissione Sanità sta proseguendo, anche se non risultano chiari i tempi di attuazione. Mentre è chiaro il risultato disastroso.
Siamo infatti molto preoccupati di questa contrazione dei servizi sanitari garantiti ai cittadini. E chiediamo all’assessore Monferino di non giustificare le proprie scelte nell’ottica di un’applicazione dei parametri nazionali: 3 posti letto ogni mille abitanti per le acuzie e 0.7 per le post-acuzie. Proprio stamattina lui stesso ha rivendicato la paternità di questi criteri, precedenti alle disposizioni del ministro Balduzzi.
Se di sprechi dobbiamo discutere, dovremmo innanzi tutto comprendere il senso delle Federazioni sanitarie, una sovrastruttura che sta determinando solo costi aggiuntivi.
Cota fa il primo mezzo passo indietro con la sua candidatura. L’altro subito all’elezione
Abbiamo chiesto più volte in questi mesi al presidente Cota di fare un passo indietro, aggiungendo alla illegittimità formale del suo governo, anche quella sostanziale data dal bilancio fallimentare della sua azione amministrativa.
Ci ha finalmente dato retta con un primo mezzo passo indietro, con la sua candidatura a capolista della Lega per entrambi i collegi del Piemonte. E gli chiediamo che in caso di elezione di fare subito anche l’altro mezzo passo, liberando il Piemonte dallo stato di non governo e incertezza attuali. Leggi Tutto