• SEL è una garanzia di tenuta a sinistra per la coalizione: lo dice anche Enrico Costa

    Enrico Costa, il candidato Presidente del Nuovo Centro Destra, è preoccupato per Chiamparino? È in apprensione perché il prossimo Governo di centrosinistra potrebbe non avere una stabilità politica? Non vuole che il futuro Governatore debba accontentarsi di galleggiare? Tutto questo secondo lui perché all’interno della coalizione di centrosinistra ci siamo noi di Sinistra Ecologia Libertà?
    Grazie Enrico, finalmente hai detto una cosa intelligente anche se solo parzialmente. È vero che la presenza di SEL nel centrosinistra è una garanzia di tenuta a sinistra per il prossimo Governo regionale ed è anche vero che più peso avremo a livello elettorale più potremo spostare il baricentro delle future politiche verso un progressismo moderno e, perché no, europeo.
    Non è invece vero che Chiamparino dovrà fare a pugni con noi per ogni provvedimento. Per due mandati comunali consecutivi sono stata in maggioranza con il candidato Presidente del centrosinistra e sui provvedimenti condivisibili ho sempre lavorato per la coalizione, senza però svendere mai i miei ideali e le mie idee. SEL e Chiamparino hanno in comune lo stesso obiettivo: rimettere in ordine questa regione partendo da Sanità, Trasporti e Lavoro, su questi temi non crediamo che si possa essere in contrapposizione.
    Chi agita lo spettro dell’ingovernabilità è lo stesso che spera nell’ingovernabilità, ma non sarà accontentato. Costa pensi a ricostruire la sua area politica che ha danneggiato il Piemonte, complice della Giunta Cota, e non è stata in grado neppure di porre un decente competitor al centrosinistra; a spegnere la miccia dell’ingovernabilità ci penseranno i nostri elettori che daranno peso a SEL e alla sinistra piemontese.
  • Chiamparino non si può affidare ad alcuni dei protagonisti del disastro Cota

    Abbiamo letto con interesse l’analisi di Luigi La Spina su La Stampa di oggi e crediamo che l’allarme che in qualche modo viene lanciato sia condivisibile, ma l’eventuale panorama che viene tracciato assolutamente no.
    La Spina mette in evidenza come stia crescendo la preoccupazione all’interno del centrosinistra per una crescente voglia di protesta nell’elettorato con un conseguente spostamento di voti verso il Movimento 5 Stelle. È vero le persone sono arrabbiate con la classe politica. Possiamo dare loro torto? Non del tutto. In Piemonte abbiamo avuto una delle peggiori classi politiche del Paese con il Governo di centrodestra che è naufragato in un mare di guai. I politici sono tutti uguali? Assolutamente no, ci sono persone che hanno inteso l’impegno politico con serietà lavorando bene e credendo in quel che hanno fatto.
    Come si può dunque tamponare l’emorraggia di voti che da sinistra si sposta verso i populismi? Tornando a parlare agli elettori di sinistra. La Spina dice che Chiamparino spera nel Nuovo Centro Destra per avere una stabilità nel prossimo Consiglio regionale, ma come si può affidare agli stessi attori della recita che si è appena conclusa una parte importante nel futuro prossimo del Piemonte?
    Una grande parte dell’elettorato di centrosinistra, non solo SEL, non spera nell’aiuto di Sacchetto e Coppola. L’elettorato di sinistra, che non fa considerazioni solo sulla TAV, vuole certezze sui temi chiave che lo rappresentano. I famosi Beni Comuni sono ancora un cardine della nostra idea politica.
    I voti che da sinistra si spostano sui 5 Stelle arrivano anche da questa insoddisfazione. Vogliamo fermare questa emorraggia? Il centrosinistra, non solo SEL, cominci a parlare a chi nella sinistra ha creduto e vuole tornare a credere.
  • Qualcuno dica a Enrico Costa che la campagna elettorale non è la fiera della baggianata

    Vorremmo ricordare al candidato Presidente del Nuovo Centro Destra, Enrico Costa, che la campagna elettorale non è la fiera della baggianata e non vince chi la spara più grossa.
    L’esponente di un centrodestra che vorrebbe essere fresco e giovane si sta candidando a guidare un ente che, dopo le dichiarazioni apparse oggi sui giornali, dimostra di non conoscere affatto. Come si può dire che le partecipate dovrebbero essere abolite attraverso un referendum popolare? Questi signori non sono riusciti a privatizzare i beni comuni piemontesi per legge e lo vorrebbero fare con un colpo di spugna populista? Non lo permetteremo mai.
    Questo non vuol dire che tutto debba rimanere allo stato attuale, anzi. Siamo convinti che le partecipate siano una risorsa della Regione utili allo sviluppo del territorio e delle funzioni regionali.
    La nuova legislatura dovrà porre particolare attenzione al ruolo ed alle risorse che, annualmente, sono destinate alle due finanziarie regionali, così come sono state costituite dall’operazione di scissione proporzionale realizzata dalla Giunta Bresso nel 2008. È necessario ripensare l’operatività della FINPIEMONTE S.P.A. in funzione di poter attrarre anche capitali privati che, insieme a quelli pubblici, possano riattivare un circuito virtuoso verso le imprese. È su questo terreno che si dovrà affrontare la sfida per “spendere bene” ed in modo efficace i prossimi Fondi Europei previsti dalla programmazione 2013/2020: risorse che potrebbero, proprio attraverso una FINPIEMONTE S.P.A. rinnovata abbinarsi all’operare di Fondi privati per creare un “effetto leva” importante per il nostro sistema delle piccole imprese.