Si è svolto questo pomeriggio, presso gli uffici dell’assessorato all’integrazione della Regione Piemonte, il primo incontro ufficiale del Tavolo per l’inclusione e l’integrazione sociale della popolazione rom, sinti e caminanti.
Il Tavolo, istituito dalla precedente amministrazione ma mai convocato, è composto formalmente dalla Regione Piemonte, dalle Prefetture, dalle Questure, dalle Province e dai Comuni in cui si registrano significative presenze di rom e sinti, nonchè da alcune associazioni rappresentative del territorio e con specifica competenza riguardo la materia.
L’obiettivo è di assicurare l’attuazione della strategia nazionale a livello territoriale, attraverso piani locali, azioni di informazione, sensibilizzazione, monitoraggio e valutazione, con una metodologia che prevede interventi multidisciplinari, di lungo periodo, con l’obiettivo del superamento della logica dell’emergenzialità.
Le tematiche su cui si è concentrato l’incontro e che saranno gli assi su cui si baserà il futuro lavoro, sono quelli dell’abitare, della scolarizzazione, del lavoro e degli aspetti giuridici legati alla particolare condizione dei rom.
“Valutiamo positivamente il forte interesse al Tavolo e l’ampia partecipazione all’incontro” – ha dichiarato l’assessora Cerutti – “e abbiamo considerato utile, in questa fase di riavvio di politiche quasi abbandonate negli ultimi anni, allargare la base dei soggetti da coinvolgere.
In questo senso siamo particolarmente soddisfatti della partecipazione dell’Anci nazionale che consideriamo un bel segnale per riprendere un lavoro di squadra tra Istituzioni e Associazioni.
“Proseguiremo sviluppando gruppi di lavoro tematici e affronteremo puntualmente a livello locale le singole situazioni, in modo da concorrere alla realizzazione della strategia nazionale, che prevede un approccio specifico alle domande, ma tende a dare risposte in un quadro complessivo di lotta alla discriminazione.” – ha continuato Cerutti –
“In questo senso proveremo a dare un impulso legislativo specifico a partire da una logica nuova, che consentirà il superamento dell’attuale legge regionale di riferimento, ormai datata.