• C’è bisogno di sinistra, è ora di risolvere i problemi: insieme possiamo

    Vuoi far uscire il Piemonte dal disastro della giunta Cota? Sì

    Vuoi contribuire a nuovo governo della Regione di centrosinistra? Sì soprattutto per far contare la sinistra su sanità, trasporti locali e diritto allo studio.

    Abiti a Torino o in un paese della provincia? Sì

    Allora il tuo voto è a SEL e la preferenza a Monica Cerutti. Puoi ancora convincere qualche indeciso prima di domenica.

    Ti ricordo che per le elezioni regionali (scheda verde) la preferenza è unica, e non esiste una soglia di sbarramento come alle elezioni europee.

    La prossima amministrazione regionale avrà la responsabilità di porre rimedio a tutti i danni causati dal centrodestra e da Roberto Cota.

    SEL, di cui sono capolista, ha davanti tre sfide che non può perdere: deve dimostrare che c’è bisogno di sinistra perché i problemi che vogliamo risolvere sono gli stessi per tutti, ma le soluzioni proposte sono sensibilmente diverse; vogliamo dimostrare che c’è bisogno di un Governo di centrosinistra che affronti i problemi concreti dei piemontesi a partire dalla sanità e dai trasporti; vogliamo dimostrare che c’è bisogno di donne perché oggi la politica non è una prerogativa maschile e il femminile è un punto di vista che non può essere messo da parte.

    Non permettiamo che anche in Piemonte le donne corrano il pericolo del Panda, l’estinzione. Nelle ultime due consultazioni regionali su un totale di 80 consiglieri solo 4 sono le donne che sono riuscite a essere elette, ben il 5%. I conti sono semplici da fare: a novembre in Basilicata non sono state elette consigliere regionali su un totale di 20 eletti, mentre Pigliaru in Sardegna si trova a dover affrontare un Consiglio regionale con sole 4 donne su 60.

    Un voto a SEL per affermare i valori della sinistra di Governo che giudica le donne una risorsa per il territorio.

  • M’impegno per il Piemonte

    I piemontesi hanno bisogno di soluzioni e ricette concrete. Ecco i miei impegni per il Piemonte. Potrete leggerli tutti entrando nel merito della questione al seguente link: http://www.monicacerutti.com/tag/impegni/

  • SEL è una garanzia di tenuta a sinistra per la coalizione: lo dice anche Enrico Costa

    Enrico Costa, il candidato Presidente del Nuovo Centro Destra, è preoccupato per Chiamparino? È in apprensione perché il prossimo Governo di centrosinistra potrebbe non avere una stabilità politica? Non vuole che il futuro Governatore debba accontentarsi di galleggiare? Tutto questo secondo lui perché all’interno della coalizione di centrosinistra ci siamo noi di Sinistra Ecologia Libertà?
    Grazie Enrico, finalmente hai detto una cosa intelligente anche se solo parzialmente. È vero che la presenza di SEL nel centrosinistra è una garanzia di tenuta a sinistra per il prossimo Governo regionale ed è anche vero che più peso avremo a livello elettorale più potremo spostare il baricentro delle future politiche verso un progressismo moderno e, perché no, europeo.
    Non è invece vero che Chiamparino dovrà fare a pugni con noi per ogni provvedimento. Per due mandati comunali consecutivi sono stata in maggioranza con il candidato Presidente del centrosinistra e sui provvedimenti condivisibili ho sempre lavorato per la coalizione, senza però svendere mai i miei ideali e le mie idee. SEL e Chiamparino hanno in comune lo stesso obiettivo: rimettere in ordine questa regione partendo da Sanità, Trasporti e Lavoro, su questi temi non crediamo che si possa essere in contrapposizione.
    Chi agita lo spettro dell’ingovernabilità è lo stesso che spera nell’ingovernabilità, ma non sarà accontentato. Costa pensi a ricostruire la sua area politica che ha danneggiato il Piemonte, complice della Giunta Cota, e non è stata in grado neppure di porre un decente competitor al centrosinistra; a spegnere la miccia dell’ingovernabilità ci penseranno i nostri elettori che daranno peso a SEL e alla sinistra piemontese.
  • Continua la protesta dei cittadini di Villareggia e Legambiente contro l’antenna di H3G

    A Villareggia un comitato di cittadini, con l’appoggio del circolo Legambiente di Caluso, si oppone all’installazione su un terreno privato di un palo per la telefonia mobile, poiché la collocazione è prevista molto vicina al centro abitato.
    I cittadini hanno sottoscritto una lettera aperta al Comune dove esprimono con forza la loro opposizione alla richiesta di installazione dell’antenna, presentata dalla società di telefonia cellulare H3G, per i seguenti motivi:

    • La notevole vicinanza dell’antenna alle case e, come se non bastasse, alle scuole elementare e materna del paese, comporta grosse preoccupazioni per la salute; benché la legge stabilisca i limiti di emissioni di onde elettromagnetiche al di sotto dei quali non “dovrebbero esserci danni alla salute” sono numerose le nuove ricerche scientifiche che tendono a mettere in dubbio tali limiti, evidenziando il nesso tra l’esposizione a campi elettromagnetici e l’insorgenza di tumori e leucemie, in particolare nei bambini. L’Istituto per la ricerca sul cancro dell’OMS ha classificato la radio frequenza della telefonia mobile come cancerogeno di classe 2B e numerose sono le risoluzioni del Parlamento Europeo che hanno invitato gli Stati membri ad abbassare i limiti di legge per le esposizioni elettromagnetiche.
    • Il luogo indicato da H3G, in contrasto con le indicazioni del Comune, è situato in una parte del territorio in forte espansione urbanistica e dove la maggioranza delle famiglie hanno figli piccoli; e inoltre l’installazione di un’antenna delle dimensioni indicate in progetto (36 metri) sarebbe un ostacolo allo sviluppo demografico della zona.
    • Nel territorio del Comune di Villareggia è già presente un’antenna per la telefonia mobile che si trova ad una distanza dalle abitazioni sicuramente maggiore, perché dunque non utilizzare il traliccio già presente?

    L’Amministrazione comunale che avrebbe dovuto insistere sull’opportunità che le compagnie telefoniche utilizzino antenne comuni, possibilmente su terreni di proprietà comunale appositamente individuati allo scopo, ha quindi provveduto a:

    • modificare il regolamento comunale allegato al P.R.G.C. individuando le zone di installazione dei ripetitori di telefonia mobile nel territorio del Comune in modo da impedire una sregolata locazione di tali impianti che hanno un impatto ambientale dal punto di vista della salute, visivo e paesaggistico;
    • a proseguire l’opposizione alla richiesta di H3G nel ricorso presso il TAR  presentato dalla società H3G tendente ad ottenere l’annullamento del diniego dell’autorizzazione per l’installazione dell’impianto di cui sopra, con eventuale ricorso al Consiglio di Stato.

    Il 18 dicembre scorso il responsabile del servizio tecnico comunale aveva comunicato il diniego all’installazione di una stazione radio base Umts per le seguenti ragioni:

    • la richiesta di autorizzazione presentata il 16 giugno 2013 da H3G rappresenta una nuova istanza;
    • l’impianto e la relativa localizzazione non rientrano in alcun programma localizzativo del parco impianti presentato da H3G nel 2012 o in anni precedenti;
    • l’ubicazione prescelta non tiene conto del “Regolamento Comunale per il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti radio-elettrici e per la minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici”, approvato dal Consiglio il 31 gennaio 2013.

    C’era stato un incontro al Corecom del Piemonte che aveva portato ad una riunione alla sede di Tre di Milano in cui le parti avevano cercato una soluzione comune. L’idea dei villareggesi era di portare Tre dove già si trovano le antenne degli altri operatori o in luogo nettamente meno intrusivo dal punto di vista ambientale o paesaggistico.
    La compagnia telefonica Tre aveva prima rifiutato di mettere i suoi ripetitori sul traliccio che già ospita gli altri operatori e non aveva raggiunto un accordo con il Comune per collocare il nuovo traliccio in un area esterna al paese.
    Una sentenza del TAR permetterebbe alla compagnia di costruire un traliccio che è una mostruosità paesaggistica e potrebbe creare problemi di elettrosmog ancora da valutare. Tutto ciò ha fatto sì che i cittadini villareggesi, dopo aver costituito un comitato, hanno vicariato il Comune con dei loro legali.
    Il 19 febbraio 2014 è stato notificato il Secondo Atto di motivi aggiuntivi al Ricorso già aperto al Tar del Piemonte da parte della H3G SpA, per l’annullamento dei provvedimenti adottati dal Comune di Villareggia.
    Questa storia così complessa è stata anche frutto dell’impreparazione del comune di Villareggia a trattare con una multinazionale come H3G e di una serie di leggerezze commesse dalla stessa municipalità, come votare una delibera ad hoc nell’ultima seduta di consiglio per l’approvazione di una modifica al Prgc. L’amministrazione inoltre ha informato i cittadini solo quando la società di telefonia aveva presentato ricorso al Tar per opporsi al no del Comune, e non ha dato repentinamente un incarico legale in modo da seguire l’iter ed opporsi. Men che meno si è dotata per tempo di un piano per la localizzazione sul territorio comunale degli impianti di radioelettrici e di telefonia mobile.
    Mentre si attende la nuova udienza del TAR, prevista per il 12 giugno prossimo, come candidata di Sinistra Ecologia Libertà alle elezioni regionali mi impegno nella prossima legislatura a seguire l’intera vicenda di Villareggia e a rivedere quanto prima la Legge regionale n. 19 del 3 agosto 2004, “Nuova disciplina regionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”, partendo dalla modifica dei criteri per la localizzazione degli impianti.

  • M’impegno a sostegno dell’occupazione femminile

    20. M’impegno a incentivare politiche di accesso e sostegno al lavoro femminile. Credo che, in un Paese in cui le donne guadagnano mediamente il 28% in meno degli uomini, sia importante proporre e sperimentare nuove formule e servizi di sostegno all’occupazione femminile. Favorire pratiche di conciliazione dei tempi famiglia – lavoro può essere un passo verso il riequilibrio dei ruoli all’interno della famiglia e della società.
    Promuovere la flessibilità degli orari sul lavoro, garantire un’omogemeità di offerta di asili nido sul territorio, ripristinare il tempo pieno nelle scuole sono alcuni dei passi di un percorso verso una societá più paritaria,in cui nessuna donna sia costretta a scegliere tra famiglia e lavoro.