Nessun blitz per il Csi-Piemonte! La riorganizzazione per la privatizzazione non è un atto indifferibile e urgente
Il consiglio di amministrazione del Csi-Piemonte potrebbe domani approvare, su proposta del Direttore Generale, la riorganizzazione che dividerebbe il consorzio in Agenzia e Fabbrica, prodromica al processo di esternalizzazione/privatizzazione, seppur in assenza di indirizzo del Consiglio Regionale. Forse l’unico accorgimento che verrebbe adottato sarebbe quello di utilizzare altri nomi, rispetto ad Agenzia e Fabbrica.
Regione Piemonte, procediamo con l’approvazione del bilancio, ma non andiamo oltre. Il prima possibile si torni a votare
Oggi pomeriggio in Consiglio regionale si è tenuta una riunione fiume dei capigruppo. Siamo soddisfatti che al termine la decisione sia stata quella di procedere sugli atti indifferibili e urgenti come il bilancio e la legge finanziaria. Noi crediamo che il nostro dovere sia quello di terminare il lavoro che può dare una continuità amministrativa all’istituzione, soprattutto in relazione ai provvedimenti riguardanti il bilancio, che è in esercizio provvisorio solo fino al 31 gennaio.
Attendiamo di leggere i pareri del Segretario Generale e dell’avvocatura della Giunta che arriveranno domani, ma crediamo che difficilmente dopo la sentenza del TAR ci sarà un pronunciamento che potrà permettere al Consiglio regionale di lavorare anche su questioni altre, come ad esempio la riorganizzazione del Csi-Piemonte. Leggi Tutto
Il nostro ostruzionismo in commissione sul disegno di legge sul Csi-Piemonte porta a casa una pausa di riflessione da parte della maggioranza
Oggi l’assessore regionale Ghiglia sul CSI-Piemonte prima ha mostrato i muscoli, minacciando il richiamo in aula del ddl sul Csl-Piemonte, puntando sul contingentamento dei tempi.
Poi, forse temendo un confronto pubblico, ha rimandato ad una riunione straordinaria dei capigruppo di decidere il da farsi.
Dunque, nessuno spiraglio di luce sul fronte CSI-Piemonte: l’assessore Ghiglia, invece di aprire un vero e proprio dialogo con chi si sta opponendo alla delibera sul CSI-Piemonte, chiedendo un preliminare piano industriale, tenta l’ennesima prova di forza. Si dice rammaricato. Anche noi lo siamo, perché se qualcuno vuole il bene del CSI sono coloro che lo vogliono pubblico e che in questi anni hanno lottato perché avesse finalmente il ruolo che gli compete nelle politiche regionali. L’informatizzazione del sistema sanitario è una competenza che da sempre chiediamo per il consorzio. Leggi Tutto
Continua il nostro ostruzionismo sul disegno di legge sul Csi-Piemonte. Nessun processo sommario sul disservizio stipendi della Città della Salute
Continua l’esame in Commissione Bilancio del disegno di legge di riorganizzazione del Csi-Piemonte, con l’illustrazione degli emendamenti presentati dai gruppi delle opposizioni.
Abbiamo trovato del tutto insoddisfacenti le comunicazioni, attese da parecchie settimane, dell’assessore alla sanità Cavallera rispetto all’informatizzazione sanitaria e al ruolo di regia che potrebbe finalmente svolgere il Csi-Piemonte.
Nessuna dichiarazione precisa: il consorzio potrebbe facilitare il processo di omogeneizzazione del sistema informativo sanitario, a patto che si “stabilizzi”. Non abbiamo compreso che cosa si intenda per stabilizzazione, né sono state fornite date di riferimento, o stime puntuali sui possibili risparmi, eliminando quelli che sono stati definiti “troppi canali di dispersione” da parte delle singole Asl, senza una regia della Regione. Leggi Tutto
Cota, novello Candide, ma la Regione Piemonte non è la migliore delle regioni possibili
Un film già visto, il presidente Cota novello Candide nella “migliore delle regioni possibili”.
E’ surreale infatti che si trinceri dietro dichiarazioni: “la Regione Piemonte è diventata punto di riferimento per il territorio e i suoi cittadini”.
La realtà è invece molto diversa: siamo nel momento in cui la Regione ha toccato il livello più basso di credibilità. Di questo dovrebbe preoccuparsi, al di là delle singole responsabilità, anche perché non vediamo i risultati millantati.
Cota dovrebbe ricordare, ad esempio, che il piano sanitario è franato pezzo dopo pezzo, dalle federazioni alla riorganizzazione delle emodinamiche, per ricordare solo le questioni più note, arrivando ad una sanità commissariata, anche se non formalmente, nella pratica dal Ministero dell’Economia. Leggi Tutto