Inaccettabile il maschilismo regionale: possibile che i grandi elettori siano tutti maschi? Ogni Regione dovrebbe presentare almeno una donna!
Quella femminile evidentemente è una questione comoda da sollevare esclusivamente in campagna elettorale viste le continue amnesie da parte della classe politica italiana. Prima a dimenticarsi della rappresentanza di genere è addirittura il Presidente della Repubblica che non nomina neppure una donna tra i dieci saggi che dovrebbero facilitare la formazione di un Governo in questa fase transitoria; poi sono quasi tutte le Regioni a dimenticarsene. Leggi Tutto
I voti vendoliani sono stati determinanti per la vittoria di Bersani
I risultati del ballottaggio dimostrano che in Piemonte come nelle altre regioni i voti dei vendoliani sono stati determinanti per la vittoria di Pierluigi Bersani.
Con l’eccezione della provincia di Cuneo, Pierluigi Bersani stacca nettamente Matteo Renzi. Ha vinto una proposta più marcatamente a sinistra e il rispetto delle regole. L’aggressività fuori luogo degli ultimi giorni di Matteo Renzi probabilmente ha convinto anche i meno entusiasta fra i vendoliani nel voto a Bersani.
Ora possiamo archiviare la parola “rottamazione” e partendo dal manifesto delle primarie, elaborare una proposta alternativa di uscita a sinistra dalla crisi, in discontinuità con le politiche montiane.
Per caso Fioroni ha paura che Vendola possa raccogliere consensi anche all’interno del suo partito sui diritti pieni?
Le Primarie non devono essere un palcoscenico dove recitare la parte che ci si è ritagliati, ma un momento di confronto sulle idee che potranno rendere l’Italia un Paese migliore. Fioroni non ha capito che i diritti pieni, sociali e civili, non si misurano in percentuali e non deve esistere una gerarchia fra loro nell’agenda politica del prossimo Governo.
Vendola ha avuto coraggio nel rivendicare i propri diritti che ad oggi sono negati, ma è anche vero che questa assenza di diritti riguarda milioni di italiani che meritano risposte da parte della politica. Leggi Tutto
Alle primarie con il matrimonio omosessuale
Abbiamo più volte sostenuto che il nostro Paese sia fanalino di coda in tema di diritti civili rispetto agli altri stati europei. Ci siamo trovati sempre più frequentemente a valutare l’opportunità di stigmatizzare o ignorare dichiarazioni di alcuni politici, che sono senza ombra di dubbio omofobe. Sembrava che solo le sentenze della magistratura segnassero un passo avanti nel riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali, gay e lesbiche, come sarebbe più corretto nominarle.
Ora invece questo tema è passato prepotentemente fra le priorità dell’agenda politica, e non possiamo che registrarlo positivamente. Per noi i diritti civili non vengono prima o dopo gli altri diritti, né riguardano solo delle presunte minoranze.
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