Grazie alla nostra sollecitazione venerdì 1 febbraio Regione e Provincia discuteranno delle modalità di assunzione del personale disabile
Lo prevede la legge 68/99: i datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti ad avere alle loro dipendenze lavoratori disabili nella misura del 7% dei lavoratori occupati nel caso in cui questi ultimi siano più di 50. Inoltre la legge dice che il datore di lavoro, nel nostro caso la Regione, debba stipulare con gli uffici competenti convenzioni di integrazione lavorativa. La Regione Piemonte non ha ancora stipulato con le Province la convenzione di integrazione lavorativa così come previsto dall’articoio 11 della legge 68/99 sul diritto al lavoro dei disabili per permettere anche a chi ha più difficoltà, ma buone residue capacità lavorative, di entrare nel mondo del lavoro. Una grande discriminazione. Leggi Tutto
Siamo alla Caporetto della riforma sanitaria regionale
Oggi davanti alla Regione si sono trovati a manifestare insieme sindaci e cittadini del Pinerolese a protestare per la chiusura degli ospedali Valdesi, con sindaci e operatori sanitari contrari alla chiusura dell’emodinamica del San Luigi di Orbassano.
A difesa dell’emodinamica sono state raccolte ben 35 mila firme di cittadini e cittadine. Un numero tutt’altro che irrisorio.
Gli amministratori del pinerolese denunciano che così come è avvenuto al Valdese di Torino anche a Pomaretto siano stati eseguiti interventi di ristrutturazione che risulterebbero uno spreco di risorse pubbliche a fronte della chiusura della struttura. Leggi Tutto
Cota non ha l’autorevolezza per pretendere trasparenza dal suo assessore Monferino? O non considera la trasparenza un valore?
E’ il suo assessore migliore, quello che ha fortemente voluto, che ha difeso e sul quale ha puntato per procedere a quella che definisce, solo lui, una vera e propria rivoluzione per la Sanità piemontese. Paolo Monferino però è un battitore libero, uno dal pedigree di razza, uno che in questa vita da uomo di Giunta non ha mai nascosto l’insofferenza per la politica, i suoi riti e i suoi uomini: non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, figuriamoci da Cota. Le regole evidentemente gli interessano solo se le reputa opportune, per se stesso, ed è per questo che probabilmente non ha ancora adempiuto agli obblighi di legge che prevedono la pubblicazione dei dati di reddito e di patrimonio, i beni mobili e immobili posseduti, le partecipazioni in società quotate e non e la consistenza e l’entità degli investimenti. Leggi Tutto
La nostra Riforma del Lavoro non è la flessibilità di Ichino, nè i licenziamenti di Cellino
Se la soluzione che i professoroni continuano ad indicare per la disastrosa situazione del mercato del lavoro in Italia è maggiore flessibilità e libertà di licenziamento, vuol dire che non hanno capito nulla del Paese che li circonda e che nemmeno si sforzano di osservarlo.
Il Professor Ichino, che sarà questa sera a Torino, dovrebbe ricordare come il concetto di flessibilità introdotto nel nostro Paese da Berlusconi, si sia trasformato nel tempo di uno sternuto in precarietà: vuole per caso rendere ancora meno sicuro il futuro ai giovani italiani? Oggi in Italia ci sono 46 forme contrattuali: è inaccettabile. Dobbiamo lavorare per ridurre il loro numero. Leggi Tutto
Davanti all’infamia di certi gesti deve essere ribadito il valore dell’Antifascismo
Infangare la memoria della lotta partigiana imbrattando una lapide che ricorda quattro valorosi difensori della libertà del nostro Paese è un gesto infame che carica di maggior valore il significato dell’antifascismo anche ai giorni nostri.
In Italia è ancora saldo il germe di una certa ideologia. A testimonianza ci sono le parole di Silvio Berlusconi che ieri ha inopportunamente reso omaggio alla Memoria di Benito Mussolini e non a quella dei deportati della seconda guerra mondiale: ebrei, disabili, omosessuali, zingari, oppositori politici, minoranze religiose. I più deboli e meno rappresentati. Leggi Tutto