La Regione intervenga sulla questione Voice Care e convochi un tavolo con i vari soggetti interessati
Le istituzioni non lascino soli i lavoratori della Voice Care di Chivasso. Mancano solamente undici giorni al 28 aprile, termini ultimo entro il cui o verrà aperta una trattativa volta alla salvaguardia dei livelli occupazionali, oppure il torinese dovrà fare i conti con una crisi aziendale che graverà il tessuto sociale di altri 200 disoccupati.
Le istituzioni non si possono permettere di rimanere a guardare, ma devono agire in difesa dei lavoratori. Dopo lo scandalo Agrati, 82 lavoratori lasciati a casa da un’azienda in utile, non possiamo accettare che altri 200 torinesi vengano messi sulla strada senza la possibilità di “ricorrere in appello”. Leggi Tutto
Le parole della ministra dello Sviluppo economico Federica Guidi in merito alla FIAT sono un macigno sulla testa dei piemontesi
Alla luce della provenienza sociale e storico-politica possiamo comprendere le dichiarazioni della ministra dello Sviluppo economico Federica Guidi che ha dichiarato che “un’azienda privata può fare quello che vuole”, ma non le condividiamo assolutamente. Crediamo invece che queste siano pericolose perché se dette da un rappresentante del Governo possono rappresentare una scappatoia per i vertici dell’azienda stessa.
E’ vero che la FCA di oggi non è la FIAT degli anni ’80 ed è altrettanto vero che l’azienda ha investito nel nostro Paese, ma la ministra deve tenere in considerazione due fattori: la casa automobilistica della famiglia Agnelli ha usufruito largamente dei contributi statali; le scelte dell’azienda hanno una forte ripercussione sul tessuto sociale piemontese e non solo. Leggi Tutto
Aderisco all’appello dei lavoratori Agrati: domani sarò al loro fianco a manifestare contro politiche industriali devastanti per il tessuto sociale
Domani sarò al fianco dei lavoratori dell’Agrati di Collegno, aderendo all’appello che hanno lanciato, per manifestare contro un sistema industriale che crea precarietà e disagio sociale. Tra due settimane circa scadrà la procedura di mobilità aperta dall’azienda e a quel punto il futuro degli 82 dipendenti sarà definitivamente compromesso.
E’ fondamentale che le istituzioni comprendano e appoggino la battaglia di questi lavoratori perché sta diventando devastante per il territorio il peso sociale di determinate politiche aziendali. La crisi economica, oggi più che mai, da alcuni imprenditori è utilizzata come un grimaldello utile ad allargare il bacino della disoccupazione. Leggi Tutto
Agrati, la priorità deve essere il lavoro: il Governo convochi l’azienda al più presto e impedisca che venga messo in atto un massacro sociale
Nelle stesse ore in cui il nuovo Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, faceva il suo esordio al Senato citando Gigliola Cinquetti, a Torino un’azienda, l’Agrati, confermava la decisione di chiudere lo stabilimento di Collegno lasciando a casa 82 lavoratori. Se l’ex sindaco di Firenze non l’avesse ancora capito perché troppo impegnato nella scalata verso la vetta del potere, il problema principale di questo Paese è la questione lavorativa.
Il Governo si è preso l’impegno di chiudere entro febbraio la partita delle Riforme, bene, noi crediamo che domani stesso l’esecutivo debba convocare i vertici dell’Agrati per riaprire una partita che non può essere chiusa in questo modo. Leggi Tutto
FIVIT-COLMBOTTO, non facciamo passare il messaggio che un imprenditore possa decidere di chiudere un’azienda sana senza tener conto del disastro sociale che provoca
Questa sera a Collegno la cittadinanza si stringerà attorno ai lavoratori della FIVIT-COLOMBOTTO del gruppo Agrati: 82 piemontesi che sono stati licenziati senza preavviso da un’azienda che non è in perdita, come dimostrano i lavori di ristrutturazione che recentemente sono stati fatti alla fabbrica.
Questa storia in questi ultimi giorni ha avuto notevole risalto anche sugli organi di stampa perché è la fotografia di quello che potrebbe diventare il sistema industriale italiano: non possiamo fare passare il concetto che nel nostro Paese gli imprenditori possano decidere di chiudere aziende senza tenere conto del danno sociale che potrebbero creare. Leggi Tutto