9 Comments

  1. alba says:9 Luglio 2007 at 09:01

    In diverse occasioni, quando come ambientalisti ci opponevamo alla costruzione dei parcheggi interrati in area centrale, la risposta che veniva data era che i parcheggi interrati sarebbero serviti per liberare dalle auto in sosta in superficie, ora
    1)eliminare la sosta in via Roma sarebbe solo l’attuazione di queste affermazioni
    2) servono piste ciclabili sicure per spostamenti abituali casa-lavoro o simili, l’asse Via Roma sarebbe l’unico l’attraversamento del centro in questa direzione e sarebbe l’unico collegamento tra corso vittorio e , ci auguriamo, corso Regio Parco. Ovviamente limitare la pista al solo tratto di via Roma sarebbe il solito moncone che non porta da nessuna parte…
    cari saluti
    alba

  2. saigon says:9 Luglio 2007 at 09:41

    Richiamando quanto scritto da alba (che saluto cordialmente) ritengo opportuno continuare a svolgere una politica istituzionale volta a ridurre sempre più la presenza delle auto specialmente in centro.

    Provate ad immaginare se tutti coloro che vanno in bicicletta o in motorino prendessero l’auto: il traffico sarebbe paralizzato !!

    Pertanto ritengo indispensabile una politica di mobilità che premi coloro i quali viaggiano con mezzi “Self propelled” (bici) ripensando, in senso globale, alle interconnessioni delle scizofreniche piste ciclabili in Torino (specialmente nel centro). Un caro saluto a monica, che seguo volentieri.

    saigon

  3. PAOLO says:9 Luglio 2007 at 10:50

    OVREBBE ESSERE TUTTA PEDONABILE
    CHIUSA AL TRAFFICO

  4. Andrea burazz says:9 Luglio 2007 at 13:03

    penso che la proposta sia un inizio verso la “riqualificazione” dell’area, o meglio dell’aria..
    Vedere come i miei concittadini abusino dell’auto, intasino il centro con auto in doppia fila, con il motore acceso durante la sosta, mi induce a pensare che questa politica per la riduzione del “male” sia un buon inizio. Sul modello di altre città europee, Torino potrebbe divenire un modello italiano di riduzione del traffico automobilistico, troppo spesso agente causante di patologie più o meno gravi. Via Roma senza auto in sosta sarebbe un buon inizio!

  5. paoloB says:9 Luglio 2007 at 13:09

    Pubblico un estratto da “pedalando verso l’avvenire”, documento ormai anche un po’ datato, ma efficace e abbondantemente ignorato, prodotto qualche anno fa dalla “COMMISSIONE EUROPEA DG XI – Ambiente, sicurezza nucleare e protezione civile” e inviato alle istituzioni locali (scaricabile in rete, cercate “pedalando verso l’avvenire” su google):

    Biciclette e negozi
    L’equazione «vitalità delle imprese commerciali = accesso in automobile» non corrisponde ai fatti. Il contributo della clientela che arriva con mezzi pubblici, in bicicletta e a piedi è molto sottostimato così come l’impatto negativo per le nostre città e l’ambiente urbano delle sedi di ipermercati e di migliaia di posti di
    parcheggio in periferia. Uno studio realizzato a Munster (Germania) rivela diversi elementi poco noti. Lo studio ha riguardato tre supermercati o minimarket il cui assortimento è sufficiente per effettuare una «grande spesa», una volta alla settimana o una volta ogni 15 giorni e un grande magazzino a reparti multipli (vestiti, boutique, articoli di
    lusso ecc.).

    – Gli automobilisti non sono migliori clienti dei ciclisti, dei pedoni o degli utenti dei trasporti pubblici. In alcuni casi i ciclisti sono addirittura dei clienti migliori.
    I ciclisti acquistano quantità minori per visita e si recano quindi più regolarmente al negozio (11 volte al mese in media contro sette volte in media per gli automobilisti) e
    sono quindi esposti più spesso alla tentazione.

    – Nella zona commerciale in città gli automobilisti sono minoritari (25 %-40 % della clientela a seconda che sia durante la settimana o il sabato).

    – Appena il 25 % degli automobilisti esce da un negozio con due o più sacchetti di spesa (il 17 % dei ciclisti). Tre quarti degli automobilisti non ha quindi nulla da
    trasportare che li impedirebbe di usare un diverso modo di trasporto.

    – In relazione alle distanze, alle destinazioni dopo la visita ai negozi e alle quantità acquistate, lo studio conclude che un gran numero di automobilisti potrebbe rinunciare
    all’automobile per i suoi acquisti.

    È da sottolineare inoltre che la redditività dei negozi è legata alla qualità dell’ambiente. A Berlino si è constatato che gli spostamenti di pedoni e ciclisti all’interno dei
    quartieri sono fortemente aumentati dopo l’introduzione generale di un limite di velocità a 30 km/h al di fuori dei grandi assi di circolazione. Per gli spostamenti domicilio-
    negozi, questo aumento sfiora talvolta il 40 %. Un’indagine svolta a Strasburgo indica altresì che nel centro città, con una superficie commerciale invariata, vi è stato un
    aumento dei passaggi nei negozi superiore al 30 %, dopo la creazione dell’area pedonale e la chiusura del traffico di transito. A Berna un’indagine effettuata presso 1 200
    consumatori ha stabilito secondo una media annua il rapporto tra il valore degli acquisti e la superficie di parcheggio utilizzata da ogni cliente. Risultato: la «redditività-parcheggio» è la più elevata con i ciclisti: 7 500 _ per metro quadro. Seguono gli automobilisti con 6 625 _ per metro quadro. Vi è un paradosso, allora, se si considera che i ciclisti non hanno un bagagliaio per deporvi i loro acquisti e sono quindi obbligati a limitare le quantità che comprano.

  6. ilmecca says:9 Luglio 2007 at 17:41

    Ma se il parcheggio sotterraneo di via Roma e’ sempre vuoto , dove sta il problema? Non possono i cari commercianti invitare i cittadini ad usarlo? E dove sono adesso quelli che incensavano il sindaco perche’ costruiva i parcheggi, tutti a cercare un posto in superfice?
    Fossi nei commercianti ci penserei bene , non e’ con i posti auto che possono fare concorrenza alle Gru o 8 gallery ,etc.
    Inoltre i ciclisti spendono meno soldi in benzina o gasolio ed hanno un potere d’acquisto superiore.
    Meditate commercianti , meditate.

    Il mecca

  7. Anonymous says:11 Luglio 2007 at 23:15

    Mi fa molto piacere leggere i vostri commenti che condivido e riportano anche significativi esempi di altre città. Quindi andiamo avanti ed anzi acceleriamo … 🙂 Monica

  8. Andrea Sacco says:17 Luglio 2007 at 20:31

    se fosse per i negozianti la loro felicità prevederebbe il parcheggio in doppia fila DENTRO il punto vendita, così lasciano il cliente comodo e seduto sul SUV anche per comprare le mentine.
    Mi permetto la critica contro la categoria alla quale appartengo: troppe volte in riunioni ascom usciva quello che si sperticava a favore della doppia fila, con buona pace del buonsenso.
    Si lamenteranno sempre ad ogni cambiamento. Certo non bisogna affossare le attività ma cambiare stile di mobilità è possibile e può al contrario essere un miglioramento per la salute e gli affari.
    Per una volta che la Sestero ha un’idea non pessima e mi trova abbastanza d’accorod. Anche per me la soluzione migliore è pedonalizzare Via roma, cosa che non mi sembra abbia ucciso il commercio in V. Garibaldi.

  9. Paolo says:20 Luglio 2007 at 21:53

    Totalmente favorevole alla proposta della Sestero. L’unico guaio è che in genere, quando si chiude al traffico (pedonalizzando) un’area urbana, si rischia di far collassare le zone limitrofe. Dubito che gli “irriducibili” del SUV o della Smart rinuncino ad andare in centro in macchina, per cui prepariamoci alle lamentele (alcune strumentali, altre forse meno) dei residenti delle zone “borderline” con le vie pedonali. Il paragone con via Garibaldi, ciclicamente citato come illustre precedente, in questo caso mi pare un tantino azzardato: quella via è stretta, era priva (prima del ’77) di marciapiedi ed era impossibile sostarvi con l’autovettura, visto che vi transitavano 3 linee tranviarie. Via Roma è più larga, consente un discreto flusso veicolare, per cui far digerire una pedonalizzazione sarà più difficile, a mio parere. Ovviamente io… non sono obiettivo 🙂 visto che chiuderei totalmente il centro alle automobili. Un saluto a tutti.

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