• Un Consiglio regionale incapace di assumersi le più semplici responsabilità, come la richiesta di proroga degli sfratti, non può essere utile ai piemontesi

    Questo Consiglio regionale del Piemonte è sempre più imbarazzante: mentre fuori dal Palazzo i cittadini chiedono di rivedere radicalmente le politiche di questa Giunta, dentro i lavori sono bloccati dall’assenza degli assessori competenti per discutere i relativi provvedimenti. Politicamente la maggioranza di centrodestra non ha più la forza neppure di approvare un sacrosanto Ordine del Giorno a favore di tutti quei piemontesi che non riescono a pagare l’affitto a causa di una morosità incolpevole.

    La crisi economica ha fatto aumentare il numero di persone in cassa integrazione o in mobilità e, di conseguenza, ha fatto crescere le morosità. Sono stati più di 6.000 gli sfratti in Piemonte nel 2012. Solamente a Torino ci sono stati 4mila sfratti; a Novara 900, Cuneo 600, Alessandria 400, Vercelli 330, Asti 300 e Verbania 140. Davanti a questi numeri la politica non può rimanere con le mani nelle mani.

    Le ingiunzioni per morosità sono le più frequenti, riguardano circa l’80 per cento delle richieste, e in questi casi lo sfratto viene eseguito nel giro di sei mesi, senza deroghe. Senza contare che le risorse destinate al fondo per il sostegno degli affitti sono state tagliate. Secondo l’ultima ricerca dell’Ires un piemontese su tre ha difficoltà a pagare le spese, e la casa rappresenta l’anello debole che nella maggioranza dei casi provoca il dissesto economico delle famiglie piemontesi. E’ evidente che sia necessario che il Governo intervenga al più presto con una revisione della fiscalità sulla casa, la lotta all’evasione sugli affitti in nero e il finanziamento del Fondo di sostegno agli affitti per gli inquilini in difficoltà.

    L’ordine del giorno presentato dal Gruppo consiliare di Sinistra Ecologia Libertà con Vendola chiedeva al Presidente della Giunta di intervenire presso il Governo affinché approvasse d’urgenza un Decreto Legge volto a bloccare immediatamente gli sfratti per la durata di 15 mesi. Davanti ad una richiesta del genere la Lega Nord si è rifiutata di far votare il provvedimento in aula. E’ evidente che un Consiglio regionale incapace di assumersi le più semplici responsabilità non può essere utile ai piemontesi.

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