• Sui rami secchi come sui treni notte. La Regione non fa l’interesse dei Piemontesi. L’assessora Bonino si dimetta

    L’assessora Bonino ha esordito parlando di adeguamento dei servizi alle esigenze dell’utenza.
    Affermazione surreale poiché il suo piano trasportistico è un non piano, è solo un insieme di tagli di alcune linee ferroviarie, “rimodulate”, perché si dice non siano economicamente sostenibili. La disponibilità dichiarata adesso alla condivisione delle scelte con le comunità locali avviene a valle del taglio delle linee che molto difficilmente risulterà reversibile.
    Apprendiamo oggi con altrettanto stupore che si pensa di mettere a gara i cosiddetti rami secchi in nome di un ridimensionamento del servizio e di una riduzione dei costi stessi, partendo dalla Novara-Varallo e Alessandria-Ovada.
    Nel corso degli anni si è perseguito un disegno certamente “politico” per abbandonare progressivamente i servizi ad alto valore sociale perché ritenuti poco redditizi.
    La vicenda dei treni notte ce lo dimostra. Le proteste di questi mesi e le mobilitazioni per il ripristino del servizio hanno fatto si che si facesse avanti un operatore privato (legittimamente) che offrirà un servizio analogo a quello soppresso da Trenitalia con qualità superiori e tariffe ben più care di quelle che i treni notte richiedevano.
    Questo dopo che si è verificato un vero e proprio boom nelle prenotazioni di autobus verso il sud italia, per la gioia di numerosi operatori privati ed anche in considerazione del fatto che la nostra Regione ha una grande richiesta di mobilità verso centro-sud.
    Ci sembra di leggere sui rami secchi la stessa logica.
    Ribadiamo la nostra sfiducia all’assessora Bonino e alla sua giunta. La nostra proposta alternativa è costruire un vero Piano Trasportistico che privilegi il traffico su ferro non a corrente alternata, per la linea ferroviaria sì, per il trasporto pendolari no.

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