SEL ha retto allo tsunami delle elezioni politiche. Solo con noi il centrosinistra mantiene il Piemonte nella macroregione del nord

Il progetto di Sinistra Ecologia Libertà in Piemonte ha retto all’ondata dello tsunami di queste elezioni politiche. Il risultato è al di sotto delle aspettative, ma i dati politici sono due: in Piemonte senza SEL il centro-sinistra avrebbe perso; la via intrapresa è quella giusta, dobbiamo percorrerla con più convinzione.

Oggi è corretto fare un’analisi puntuale del risultato del voto a “freddo”.

A confortarci, seppur nel rammarico per un risultato elettorale che ha visto il centro-sinistra al di sotto delle aspettative, sono i dati: in Piemonte SEL sostanzialmente cresce ovunque. Abbiamo preso in considerazione le ultime elezioni europee e regionali. In provincia di Torino ad esempio SEL rispetto alle regionali cresce di quasi due punti percentuali (1.86%) passando da 17.574 voti a 49562, ben 31.988 voti in più; rispetto alle europee l’incremento è di 16.493 voti.

Lo stesso discorso lo possiamo fare per tutte le altre Province piemontesi: in valori assoluti in provincia di Alessandria SEL rispetto alle regionali cresce dell’1.17%; ad Asti dell’1.37%; a Biella dell’1.34%; a Cuneo dello 0.79%; a Novara dell’1.07%; a Vercelli dell’1.29%; nel VCO dell’1.84%.

Nel computo generale nella nostra Regione si passa dai 27.198 voti ottenuti alle regionali del 2010, ai 76.192 ottenuti il 24 e 25 febbraio, con un incremento di 48.994 voti su base regionale.

Lentamente, ma Sinistra Ecologia Libertà sta crescendo. I piemontesi hanno dimostrato, mantenendo la fiducia in noi, di aver apprezzato il lavoro che fino a qui abbiamo svolto. Dobbiamo ingranare la marcia superiore perché quello che abbiamo fatto fino ad oggi non basta. Il nostro obiettivo deve essere quello di rendere ancora più visibili le differenze che ci sono tra noi e chi vive solo di slogan e populismo.

Parlare alla testa non è semplice come farlo alla pancia, ma è la via giusta se si vuole proporre e non demolire soltando.