• Quel pasticciaccio brutto dei vitalizi piemontesi. Il mio no all’emendamento “prendi i soldi e scappa”

    Ha suscitato parecchio scalpore o meglio sdegno l’approvazione di un emendamento sui vitalizi presentato a sorpresa dal consigliere regionale Marco Botta di FdI durante la votazione della finanziaria di venerdì scorso.

    Mi sembra corretto ricordare la sequenza di tutto ciò che è avvenuto in queste settimane: la collega Eleonora Artesio della Fds ha presentato, come peraltro ad ogni finanziaria, un emendamento per una riduzione dei vitalizi passati e futuri da finalizzare ad un contributo di solidarietà. In Commissione Bilancio l’unica a votare a favore è stata la sottoscritta. Gli altri gruppi dell’opposizione si sono riservati di decidere in aula, tranne il M5S che non ha partecipato alla votazione. I gruppi della maggioranza lo hanno bocciato.

    In Consiglio Artesio lo ripropone e l’unico cambiamento è il voto positivo degli altri gruppi di minoranza, sempre ad eccezione del M5S.

    Sembrava che la questione finisse lì.

    Invece ci siamo trovati di fronte ad un colpo di mano: il consigliere Marco Botta ha presentato l’emendamento incriminato, illustrandolo come un possibile risparmio per la Regione, e ha “incassato” il voto favorevole di gran parte della maggioranza, con il voto contrario di tutta l’opposizione, me compresa, sempre ad eccezione del M5S che non ha partecipato alla votazione. Quest’ultimo nel frattempo ha presentato una dichiarazione di rinuncia, che, desidero sottolineare, non può essere sostitutivo del voto, mancato per ben tre volte, una volta in commissione e due in aula, semmai può essere aggiuntivo.  Sono infatti significativi i provvedimenti votati, non gli atti individuali, se si vuole ancora dare valore alle istituzioni, per quanto siano in grande sofferenza.

    L’emendamento approvato estende l’opportunità di ritirare i contributi versati per il vitalizio non solo per l’ultima legislatura, come era prima, ma anche per quelle precedenti, rinunciando così ad esso dai 65 anni in su. Ciò ha chiaramente una valenza significativa per chi ha più legislature, non come me che sono al primo mandato e non intendo avvalermi dell’istituto del vitalizio.

    Debbo dire che provo un forte imbarazzo per i colleghi che non si sono resi conto di quanto la misura approvata, anche al di là del valore economico, contribuisca a segnare una frattura insanabile fra il palazzo e la vita attorno. Tuttavia non si può, come si dice, fare di tutta l’erba un fascio ed è necessario distinguere fra chi ha votato a favore dell’emendamento e chi contro, perché invece si parla genericamente dell’approvazione da parte del consiglio regionale del Piemonte.

    Ora l’unica strada per ridare legittimità al consiglio regionale sarà quella di realizzare nella prossima legislatura una drastica riduzione  di tutti i vitalizi passati, avendo assunto che non vi saranno più nuovi vitalizi.

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