• Per Cota il tempo è scaduto: torniamo al voto immediatamente e poniamo fine a questo desolante spettacolo

    Ormai per la Regione Piemonte il tempo è scaduto, a maggior ragione dopo il desolante spettacolo che il Consiglio regionale ha dato questa mattina: crediamo sia evidentemente necessario tornare immediatamente al voto e permettere ai piemontesi di scegliersi un nuovo Consiglio e una nuova Giunta che si assumano le responsabilità che sono necessarie per il nostro territorio.

    Abbiamo apprezzato la decisione del Presidente Cota di rimandare la sua partenza per il Giappone, si tratta di un atto di responsabilità che però arriva tardi. Crediamo che se in questi anni fosse stato più presente avrebbe contribuito a rendere la nostra istituzione un po’ più credibile rispetto a quanto lo sia oggi.

    Noi non siamo giustizialisti e non crediamo che lo debba essere chi si vuole fare portatore delle buone pratiche in politica: sarebbe necessario aprire nel merito della questione una discussione interna anche in una certa sinistra.

    In questo periodo storico nessuna delle forze politiche presenti sul panorama italiano ha la capacità di indicare una riforma dell’architettura istituzionale del nostro paese. La politica non riesce ad andare oltre lo slogan fine a se stesso, quando questo sarebbe il momento di azzerare tutto e ricominciare da capo.

    Questa Giunta regionale deve essere battuta per quello che non ha fatto per i piemontesi, il centro-sinistra deve battere Cota sul profilo politico perché è questa l’unica via percorribile. E’ per questo che prima di tutto dobbiamo ribadire che i piemontesi non ne possono più delle politiche che sono state messe in campo in questi ultimi anni. Il centro-destra ha perso sul fronte sanitario dove in tre anni si sono avvicendati ben tre assessori: vorrà pur dire qualcosa questo dal punto di vista politico!

    Il tempo è dunque scaduto, torniamo al voto, ma facciamolo subito senza aspettare di approvare il bilancio o la legge elettorale perché attendere di mettere in atto questi sacrosanti provvedimenti vorrebbe dire andare al voto dopo la scadenza naturale della legislatura. Basta con la propaganda: parliamo ai piemontesi con chiarezza.

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