• Nel piano economico 2013 del CSI continua a mancare tutta la partita sanitaria. Cosa dice l’assessore Monferino?

    L’assemblea del CSI-Piemonte ha approvato il piano economico del 2013 con una previsione di ricavi per 121 milioni di euro.
    Significativa la contrazione rispetto al volume dell’anno scorso pari a circa 160 milioni.
    Evidente il fatto che in questo conteggio l’informatizzazione integrata del sistema informativo sanitario non sia prevista.
    Chiediamo allora all’assessore Giordano che fine abbia fatto il suo piano. Ricordiamo  che  questo prevedeva per il consorzio una prima fase con un incremento del volume annuo di attività di 100 milioni di euro, dovuto in gran parte proprio ai sistemi informativi per la sanità regionale, attestandosi su un volume complessivo di 250 milioni di euro. Questa crescita sarebbe continuata arrivando alla fine della trasformazione del consorzio al volume di 350 milioni di euro annui.
    Quelle previsioni sono state fatte nel mese di ottobre del 2012, quando già c’erano tutti i segnali di crisi economica generale e degli enti consorziati. Giustamente si teneva conto di un investimento nel settore sanitario, fondamentale a realizzare successivi risparmi nel medio lungo termine.
    Dobbiamo dedurre che l’assessore alla sanità Monferino non abbia ancora sciolto le proprie riserve oppure abbia deciso di rivolgersi ad altri soggetti, con una decisione che penalizza colpevolmente un soggetto pubblico come il CSI-Piemonte, impegnato a rivedere i propri costi in termini di efficacia e efficienza. Riterremmo molto grave questa scelta, anche a fronte della cassa integrazione che ha già interessato un centinaio di dipendenti del consorzio.
    A questo proposito chiederemo una comunicazione nella Commissione Bilancio dei due assessori.

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