• Migranti sfruttati in agricoltura: trovare soluzioni che guardino al modello dell’accoglienza diffusa

    È necessario trovare soluzioni contro lo sfruttamento dei lavoratori migranti in agricoltura; di questo abbiamo parlato sabato mattina a Saluzzo in occasione della presentazione del “Rapporto Progetto Presidio – Nella terra di nessuno. Lo sfruttamento lavorativo in agricoltura” redatto dalla Caritas.

    Il “Progetto Presidio” mira a fornire supporto ai lavoratori migranti che operano nel settore stagionale della raccolta di frutta, verdura e olive, fornendo loro assistenza legale, sindacale e medica. L’anno scorso i braccianti africani regolari presenti a Saluzzo erano circa 500.

    Secondo la Caritas “laddove l’agricoltura è più fiorente e produce prodotti di alta o altissima qualità nutrizionale è anche presente il lavoro indecentemente remunerato e svolto in condizioni brutali e spesso para-schiavistiche“. Il migrante che subisce lo sfruttamento spesso non denuncia neppure il proprio datore di lavoro, questo per motivazioni differenti tra le quali anche la paura di passare dall’altro lato della sbarra: “può anche succedere che il datore che non ha pagato il suo operaio decida di denunciare quest’ultimo per tentata estorsione o per furto di materiale“, è scritto sul Rapporto del Progetto Presidio.

    L’anno scorso a Saluzzo è stato organizzato un campo solidale per l’accoglienza fino a 500 braccianti africani regolari.

    Credo che si debba lavorare in modo da superare gradualmente questa realtà. L’impegno in questa direzione come Regione è quello di avviare rapidamente approfondimenti tecnici sulla possibilità di definire delle deroghe regolamentari per l’accoglienza temporanea dei migranti in strutture di proprietà dei datori di lavoro nel comune di Saluzzo e nei comuni limitrofi. È sempre meglio dormire in una stanza magari con una finestra un po’ più piccola che in una tenda. Si potrebbe così incentivare  un’accoglienza diffusa nel saluzzese. È interessante a questo proposito anche la proposta del sindaco di Saluzzo, Calderoni, che pone il dito sugli immobili sottoutilizzati che potrebbero essere impiegati, immaginando incentivi fiscali per chi li risistema e accoglie. Sul medio lungo periodo si potranno invece definire progettualità specifiche nel programma di sviluppo rurale (PSR) o in un piano nazionale straordinario, come suggerito dal viceministro Olivero.

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