
Cota spende risorse pubbliche per ricorsi e controricorsi, ma ha ritirato la Regione dal processo sulle quote latte. La Cassazione conferma la condanna. Un’ingiustizia e un mancato ricavo per il Piemonte
Se da una parte le casse della Regione Piemonte hanno subito perdite di migliaia di euro l’anno, spesi in corsi e controricorsi schizofrenici voluti da Roberto Cota; dall’altro lato le stesse casse regionali non potranno godere dei vantaggi che sarebbero potuti derivare dalla costituzione di parte civile nel processo sulle quote latte: un ulteriore danno del centrodestra al Piemonte fatto a favore dei soliti amici interessati. Ieri la Cassazione ha confermato la condanna per truffa allo stato, che in Piemonte vale almeno 250 milioni.
I cittadini che il 25 maggio andranno a votare per rinnovare il Consiglio regionale del Piemonte devono sapere che questa Giunta guidata da Roberto Cota ha ritirato la costituzione di parte civile che la precedente amministrazione di centrosinistra aveva presentato nel processo in questione. Tutto questo a vantaggio dei produttori di latte amici dei leghisti che non volevano rispettare la normativa europea che imponeva il rispetto delle quote latte e andando contro i loro stessi colleghi che invece l’avevano applicata.
Gli elettori si ricordino chi cura l’interesse dei piemontesi e non quello delle lobby.