• Condivido e sottoscrivo l’appello all’unità del centrosinistra di Doria, Pisapia e Zedda

    Ho letto con piacere la lettera scritta dai tre sindaci Marco Doria, Giuliano Pisapia e Massimo Zedda pubblicata oggi sul quotidiano “La Repubblica”. Condivido e sottoscrivo in pieno il loro appello all’unità del centrosinistra. Per governare le città e le regioni è utile un approccio ideale e non ideologico, in un momento così difficile e complesso, solo ritrovando quell’unità aperta e larga del centrosinistra potremo ridare fiducia alle cittadine e ai cittadini italiani. Sono concetti, quelli espressi oggi dai sindaci di Genova, Milano e Cagliari, che condivido e sostengo da sempre anche qui a Torino con altre compagne e altri compagni di Sel.

    La scelta del candidato sindaco del centrosinistra non può avvenire se non sulla base della valutazione del lavoro svolto, sia nei casi in cui si ricandidi il sindaco uscente sia nei casi in cui la scelta del candidato del centrosinistra sia affidata alle primarie. Solo così sarà possibile che le candidature dell’intero centrosinistra possano portare alla vittoria nei Comuni dove si voterà”.

    Scrivono giustamente i tre sindaci. Invece a Torino la neonata Sinistra Italiana avrebbe deciso di calare dall’alto un progetto nazionale trasformando la nostra città in un laboratorio asettico, in cui testare quanto può valere in termini percentuali, e di fatto regredendo nuovamente al ruolo di quella sinistra sempre di opposizione, a prescindere da qualsiasi valutazione di merito, anche con il possibile effetto collaterale di regalare il governo della città al Movimento 5 Stelle.

    A una scelta di questo genere potremmo associare il triste motto autolesionista “muoia Sansone con tutti i filistei!”. Il mio convincimento da sempre è quello di lavorare in una direzione diversa che privilegi il buon governo di fronte a scelte ideologiche o politiciste, che non fanno il bene della comunità.

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