• Circoncisione rituale: perché è giusto offrire possibilità laiche

    Bisogna rendere più omogenee le risposte che il sistema sanitario nazionale fornisce ai genitori prevalentemente di religione ebraica e islamica che vogliono effettuare un’operazione di circoncisione rituale al proprio figlio. Circoncisione rituale che non si deve confondere con le mutilazioni genitali femminili. Attualmente i servizi sanitari regionali forniscono trattamenti differenti, spesso alcuna risposta.

    In Piemonte abbiamo risposto alle sollecitazioni offrendo la possibilità di esecuzione a carico del richiedente. Entrambi i genitori devono concordare sulla richiesta di sottoporre il bambino all’operazione e sono ammessi alla circoncisione per motivi religiosi i bambini di età superiore ai sei mesi. L’attivazione della procedura avviene tramite l’Ufficio Libera Professione che gestisce la procedura amministrativa e avvia il percorso clinico del bambino prenotando la prima visita pediatrica presso l’ambulatorio di pediatria dell’ospedale Maria Vittoria di Torino. La visita avviene alla presenza di un mediatore culturale e costa 280 euro, 50 prima della visita pediatrica e 230 prima dell’accettazione per l’intervento.

    Quando si parla di circoncisione però in molti sollevano dubbi e perplessità spesso figlie di pregiudizi. Nel 1998 il Comitato nazionale di Bioetica ha stabilito che “le comunità che per la loro specifica cultura praticano la circoncisione rituale meritano pieno riconoscimento della legittimità di tale pratica” come riconosciuto anche dall’articolo 19 della Costituzione italiana.

    Non offrire a questi cittadini possibilità di effettuare operazioni chirurgiche in condizioni sicure può determinare l’esecuzione di queste pratiche in condizioni pericolose con conseguenti rischi per il bambino che viene operato. È per questo che la possibilità che abbiamo voluto offrire vuole essere anche preventiva per evitare che si ripetano fatti drammatici che sono accaduti in passato.

    I rappresentanti delle comunità islamiche e tutti coloro che prevedono questo rito possono far conoscere il percorso che il servizio sanitario regionale mette a disposizione. Seguire la tradizione racchiusa nel rito della “Circoncisione rituale” pub così avvenire nel rispetto delle norme di sicurezza.

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