• Ad Asti una rete di buone pratiche di accoglienza dei richiedenti asilo

    Questa mattina presso la sede della Provincia di Asti ho incontrato con il nuovo Prefetto, i sindaci del territorio e rappresentanti  degli enti che gestiscono l’accoglienza sul territorio provinciale. È stata l’occasione per fare il punto della situazione.

    IMG_0911In totale la provincia di Asti ospita 707 richiedenti asilo, di questi 359 si trovano in strutture presenti ad Asti città. Gli altri comuni interessati da questi progetti di accoglienza sono 26 e gli enti gestori impegnati sono 11.

    La presenza di migranti ha una maggior pressione sui territori della provincia di Asti che si trovano a nord, ma verrà presto riequilibrata anche grazie ai tre progetti SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati), che saranno attivati dal Comune di Chiusano d’Asti, dal C.I.S.A. Asti sud e dall’Unione di comuni della Comunità collinare Alto Astigiano, appena approvati all’interno del recente bando nazionale. Durante la discussione sono emerse buone pratiche e problematiche davanti alle quali però l’approccio è stato propositivo.

    I progetti di inclusione attivati sul territorio sono diversi e di diverse tipologie, come corsi di apicoltura, progetti sportivi, ecomusei. La sindaca di Buttigliera e il sindaco di Pino d’Asti hanno letteralmente accolto l’invito di “prenderli a casa loro” ospitando nel primo caso una ragazza del Congo e nel secondo caso una coppia di richiedenti asilo fuggiti perché perseguitati perché coppia mista cattolico musulamna. Il sindaco di Dusino San Michele ha invece formato una squadra di protezione civile con ragazzi richiedenti asilo.

    IMG_0918Un altro progetto di inclusione molto interessante è quello della Cooperativa CrescereInsieme scs ONLUS di Acqui Terme che ha avviato una Start up, che ė un’impresa agricola sociale con alcuni beneficiari dei progetti SPRAR. Il progetto di start up è partito nel febbraio del 2015 grazie alla collaborazione della Fondazione Social di Alessandria, dello SPRAR e con la partecipazione di AIAB Piemonte (Associazione Italiana Agricoltura Biologica). Nel corso del 2015 CrescereInsieme si è iscritta presso la camera di commercio  come attività agricola coltivando con 7/8 titolari di protezione internazionale vigneti, noccioleti, seminati e ortive, certificando tutti i terreni al biologico. Nel corso dell’anno sono state realizzate oltre 400 ore formative in agricoltura biologica teoriche e pratiche con un corso da 320 ore svolto da AIAB Piemonte. Due rifugiati fanno parte del consiglio di amministrazione della cooperativa di tipo B, Maramao, risultato di questa iniziativa.

    Una delle problematiche che è emersa con preoccupazione è quella dei dinieghi da parte della Commissione territoriale in relazione alle richieste di protezione da parte dei migranti, successivamente confermati in sede di ricorso e appello in tribunale. Questi ultimi spesso vengono considerati parte della comunità locale e intraprendono un percorso che li porta all’autonomia, in alcuni casi il rifiuto della Commissione arriva nel momento in cui questi sarebbero pronti all’inserimento lavorativo. È stato portato l’esempio di un cittadino ghanese che, grazie al buon lavoro di cooperative e istituzioni, è stato in grado di trovare un lavoro e oggi ospita esso stesso un rifugiato.

    Pochi giorni fa il Tribunale di Milano ha stabilito che secondo la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo anche un migrante economico ha diritto a ricevere lo stesso trattamento di un profugo. Sollecitata su questo tema, mi sono presa l’impegno di portarlo in sede di discussione al Tavolo nazionale presso il Ministero degli Interni.

Commenti chiusi