• Il vento è cambiato, bisogna issare le vele nella giusta direzione

    I Comuni e le Regioni hanno finalmente iniziato ad alzare la voce contro il decreto legge sicurezza. E in generale molte persone hanno cominciato ad accorgersi del bluff del governo gialloverde, anche se i sondaggi stimano ancora che una significativa maggioranza è a suo sostegno.
    Sappiamo che  la percezione in questi casi conta molto, ma forse dovremmo raccontare sempre più spesso che in realtà un cambiamento è in atto. Che un nuovo vento sta iniziando a soffiare e può portare a nuovi equilibri. Dovremmo insomma smettere di sentirci minoranza, provando invece a spiegare il nuovo ‘sentimento’ che sembra in procinto di emergere.

    Esiste una proposta alternativa a quella gialloverde, invece fatta di tante contraddizioni e  comportamenti prima violentemente contrastati (basti pensare al salvataggio della banca Carige e al continuo ricorso allo strumento della fiducia in parlamento). Non dobbiamo aspettare che il governo attuale arrivi a collassare producendo danni irreversibili, come talvolta sembrerebbe fare l’opposizione che dà l’idea di attendere che passi la nottata, per poi essere chiamata a riparare i guasti. Questo atteggiamento, a mio parere, viene sentito come intollerabile anche da chi non condivide le scelte del governo gialloverde.
    Presentare un’alternativa significa esserci con persone e proposte credibili, in grado di convincere e coinvolgere anche chi nel frattempo ha votato per questo governo, che non si conquista automaticamente dalla delusione. Significa mettere insieme tanti tasselli in un’idea di società futura, di sviluppo sostenibile che necessariamente tenga insieme diritti e doveri in una comunità aperta e rispettosa delle differenze. Quindi ambiente e accoglienza come perno dell’obiettivo principale che è la lotta alle disuguaglianze, a partire dalla disparità di genere. E, in particolare, una priorità non subordinata ad altre deve essere il contrasto alla violenza di genere.
    Su questi temi si può cominciare a presentare una proposta alternativa coinvolgendo tante persone dando spazio a un protagonismo femminile che la politica stenta ancora a promuovere.
    Noi abbiamo iniziato il 17 dicembre alla Fabbrica delle e con Futura. E vogliamo andare avanti.

  • Terremoto politico? Usciamo dalle roulotte e ricostruiamo insieme

  • Che il 25 aprile sia un momento di unione attorno ai valori della Resistenza

    Se oggi l’Italia è una Repubblica democratica, lo dobbiamo agli uomini e alle donne che hanno combattuto per la libertà. Lo dobbiamo ai partigiani e alle partigiane. Mi vengono in mente nomi come Teresa Noce, Ada Gobetti, che, dopo essere entrate a far parte delle Brigate Internazionali, hanno anche partecipato alla Costituente. Erano tempi più duri e difficili di questi e malgrado tutto, o forse proprio perché spinte dalla necessità, queste persone hanno trovato il modo per lavorare e combattere insieme.
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  • Cota avrebbe dovuto indire subito le elezioni dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato. Peccato che sia stato necessario di nuovo l’intervento del Tar

    Questa sera il Tar ha messo la parola fine alla situazione di incertezza che la Regione Piemonte sta vivendo.
    Dovrà essere indetto il voto dallo stesso Cota entro 7 giorni o in caso di inadempienza lo dovrà fare la prefetto, Paola Basilone.
    Non possiamo non manifestare amarezza che si sia dovuti giungere a questo punto.
    Avrenno preferito che quest’ultima parte della legislatura fosse giocata dalla sola politica, senza un ulteriore intervento della magistratura.
    Noi ingenuamentre abbiamo pensato che Cota indisse subito le elezioni dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato.
    Così non è stato e una legislatura nata male finisce peggio.

  • Gli Alzheimer Caffè

    Molto interessante è stata l’iniziativa di questa mattina  “Un caffè tira l’altro – Gli Alzheimer Caffè del Piemonte”, organizzato presso Casa Serena a Torino.

    Si sono percorse le problematiche legate all’affrontare la malattia dell’Alzheimer, compresi anche i pregiudizi e il disvalore diffuso. E’ stato fatto notare come spesso Grillo dica “Ma sei demente?” con evidente intento dispregiativo.

    Nel sostegno alla domiciliarità stanno assumendo un ruolo interessante gli Alzheimer Caffè, una realtà che non conoscevo, in cui i malati possono trovare momenti di sollievo così come i loro caregiver. In Piemonte al momento sono noti 15 caffè che sarebbe importante mettere in rete. Il prossimo governo regionale dovrà esercitare un ruolo di coordinamento e supporto. Un altro spunto per il programma regionale.